Agnello del Parco di Migliarino-San Rossore PAT Toscana

La carne di agnello del Parco di Migliarino San Rossore è magra e ha consistenza tenera e compatta; la colorazione è rosea, il sapore delicato e un po’ dolce. L’allevamento degli ovini all’interno del parco è prevalentemente di tipo semibrado; l’alimentazione è principalmente a base di fieno, foraggio fresco e cereali. Gli agnelli vengono macellati fra il quindicesimo e il ventesimo giorno di vita.

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Tra gli esempi di malattie di origine alimentare figurano l’echinococcosi cistica e la salmonellosi

La contaminazione può verificarsi in qualsiasi punto della filiera alimentare: nell’azienda agricola, durante la macellazione, la trasformazione o la preparazione. Può, inoltre, avvenire tra le pareti domestiche, se gli alimenti non sono manipolati o cotti correttamente. Per esempio, l’uso improprio di utensili o superfici della cucina può favorire la diffusione di batteri, che possono entrare a contatto con gli alimenti pronti da mangiare. La manipolazione sicura della carne cruda e di altri ingredienti alimentari crudi, come i vegetali destinati al consumo da crudi, la cottura corretta e un’efficiente igiene in cucina prevenire possono o attenuare il rischio rappresentato da questi microrganismi.

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Perché il mercurio è un problema per la sicurezza alimentare?

Il mercurio è un metallo presente naturalmente nell’ambiente o risultante da attività umane quali l’inquinamento industriale. È possibile rilevarne tracce in diversi prodotti alimentari. In particolare, questo metallo si accumula in determinate specie ittiche, tra cui pesce spada, luccio, tonno, salmone e nasello, e in alcuni frutti di mare, come ad esempio, gamberetti, calamari e cozze.

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Vermouth di vino bianco PAT Toscana

Il vermouth di vino bianco risale ad una tradizione contadina ormai scomparsa: veniva prodotto dalle massaie con uva bianca non ancora matura ed erbe raccolte nei campi e servito come aperitivo o digestivo durante le feste natalizie. La tipicità del prodotto è legata non solo agli ingredienti, ma anche alla procedura di trasformazione e agli attrezzi utilizzati (pestello di legno o di marmo per la macerazione delle erbe, barili in legno per la fermentazione e la maturazione della bevanda). Questo prodotto, la cui ricetta risale al 1750, è attualmente scomparso.

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Aspretto di more PAT Toscana

L’aspretto di more è un aceto di frutta aromatico, dal sapore assai intenso e dolciastro e dalla colorazione molto scura.Viene prodotto tutto l’anno e confezionato, generalmente, in bottigliette da 250 ml. Il mosto, prodotto nell’acetificio con le more raccolte nei boschi della zona, viene in parte distillato e in parte sottoposto a fermentazione. Le more fermentate vengono sottoposte ad acidificazione lenta al truciolo di faggio. Il mosto in fermentazione viene versato a cascata su una struttura con un’asse centrale e dei ripiani con filtri di trucioli di faggio: il contatto con l’aria e con il faggio acidifica il mosto, conferendogli un aroma particolare. Nella fase successiva, detta “ammorbidimento dell’aceto”, si aggiunge al mosto fermentato quello dolce conservato in frigorifero e quello distillato. Dopo il filtraggio, il prodotto viene lasciato invecchiare per un anno in botti di rovere.

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