Carciofo alla maticella di Velletri PAT del Lazio

Il carciofo, cotto alla brace, viene servito preferibilmente su una fetta di pane, che s’imbeve dell’olio di condimento residuo che cola dal carciofo stesso. A fine cottura, prima di essere servito, si eliminano le foglie esterne, di norma bruciate, in modo tale da scoprire la corona di foglie più interne, di cui si mordicchia la porzione basale più tenera. Procedendo verso il centro del frutto, le foglie diventano totalmente commestibili e racchiudono il cuore del carciofo, la parte più tenera, che si può gustare in un sol boccone, eventualmente eliminando prima l’eccesso di condimento rimasto. Per la preparazione, viene impiegato il carciofo romanesco, che di norma si raccoglie nel periodo compreso tra aprile e maggio, quando la potatura della vite è appena terminata.

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Uova stregate PAT Lazio

Le uova stregate, censite presso una pasticceria artigianale di Arpino (FR), sono una rielaborazione di un’antica ricetta che risale al 1870 circa. La signora Maria Martino, che oggi le realizza presso la sua pasticceria, racconta che le uova stregate venivano preparate dalle monache Benedettine del Monastero di Santa Maria dei Franconi in Veroli esclusivamente nel periodo di Pasqua, perché proprio in questo periodo le galline sono molto “generose” e producono molte uova. Le monache per non buttare i gusci delle uova si sono inventate un modo per riutilizzarli creando i contenitori per questo dolce cremoso e molto particolare che poi vendevano ai pellegrini durante le festività pasquali. La signora Maria racconta di conoscere questo dolce fin da piccola e che era un regalo usuale presso le famiglie di Arpino e Veroli in occasione della Pasqua. Il nome “uova stregate” è legato a due ipotesi: perché in passato veniva utilizzato il liquore Strega per insaporire la pasta genovese: perché sembra un uovo sodo ma in realtà è un delizioso dolce…. “quindi si viene ingannati dall’aspetto dell’uovo”.

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Zippole PAT Lazio

La preparazione delle Zippole avviene tradizionalmente l’ultimo giorno dell’anno ma si trovano ancora presso le famiglie locali fino alla Befana. Un tempo, infatti, andavano a riempire le calze destinate ai bambini, insieme alla frutta secca. Altra antichissima tradizione di origine contadina, legata a questi dolci, riscoperta e valorizzata nei primi anni ottanta dalla Ludoteca Comunale, è il Sasso di Capodanno: la sera del 31 dicembre i bambini, per le vie del centro storico del paese, vanno di casa in casa augurando buon anno e donando alle famiglie un sasso ornato di nastri. Prima di entrare, fuori ai portoni, recitano le filastrocche, fino a quando non sono accolti in casa. Una di queste dice: “Bonì, bonì bon’anno, teccot’i sasso di capodanno. Damme ‘na zippola e dammela bona, puzzi fa ‘na figlia signòra”. In cambio del “sasso”, poi, i bambini ricevono dei dolci e quello più ambito è proprio la Zippola.

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Turchetti PAT Lazio

Le tradizioni gastronomiche regionali tramandano diverse versioni dei Turchetti che, a seconda della zona di provenienza, venivano e vengono preparati in modo molto differente. L’antica ricetta laziale si rifà ad un mondo culinario in cui nulla veniva sprecato: in passato per la preparazione venivano utilizzati residui di biscotterie, torte e paste invendute. Il tutto veniva lasciato seccare; poi si pestava e si passava al setaccio per ricavarne la farina. Questa era la base per i Turchetti, alla quale si aggiungevano poi zucchero, farina, uova e latte. Come ogni tradizione che si rispetti la ricetta è stata tramandata oralmente di generazione in generazione, anche se oggi sono presenti diverse varianti sia nell’uso degli ingredienti, sia nella forma. I Turchetti sono i classici biscotti che da sempre si consumano prevalentemente con il latte, in occasione della prima colazione o imbevuti nel vino, davanti al focolare, dopo i pasti.

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Treccia all’anice di Civitella San Paolo PAT Lazio

Pane salato a base di anice dalla caratteristica forma a treccia. Nel corso della lavorazione sono previsti due cicli di lievitazione a temperatura ambiente. La Treccia all’anice presenta una consistenza più o meno morbida, crosta sottile di colore marrone chiaro, pasta interna bianca. Aroma tipico di anice.

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Tozzetti di pasta frolla PAT Lazio

Biscotti secchi a forma di rombo, a base di mandorle intere e pezzetti di cioccolato fondente, friabili e gustosi. Si preparano con: farina tipo 00, zucchero, uova, burro, margarina, lievito, mandorle intere e gocce di cioccolato fondente.

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Tozzetti di Viterbo PAT Lazio

I tozzetti sono i biscotti secchi a base di nocciole dei Monti Cimini più caratteristici e diffusi nella provincia di Viterbo. I maggiori centri di produzione corrispondono alle città con una maggiore estensione di noccioleti: Vallerano, Vignanello, Caprarola, Ronciglione e Vetralla, ma non mancano in tutti gli altri paesi della Provincia. Gli ingredienti, oltre alle nocciole, sono uova, zucchero, olio, lievito, buccia di limone grattugiata, latte, farina. Ogni nucleo familiare, però, conserva una propria ricetta, tramandata oralmente di madre in figlia: alcune non usano il lievito; in altre ed in quella tradizionale si usa lo strutto al posto dell’olio d’oliva.

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