Origini e caratteristiche della Fauna Italiana

La fauna italiana è un mosaico frutto di diversi contributi, ma sicuramente il principale è rappresentato dalla componente continentale eurasiatica o Palearticache in Italia ha trovato a più riprese modo di affermarsi, soprattutto nelle fasi di clima più freddo e nei periodi in cui gli ambienti naturali dominanti del paese erano le foreste di latifoglie e le steppe. Alla prima situazione si deve la presenza delle grandi specie forestali che oggi l’Italia ha il vanto di ospitare ancora al completo rispetto alle altre nazioni europee. Il lupo (Canis lupus),

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IL “MARE NOSTRUM”: UN COMPLESSO INSIEME DI ECOSISTEMI MARINI DIVERSI

Di particolare interesse fra gli ecosistemi marini, vi sono le praterie a posidonia. La posidonia oceanica non è un’alga, ma una pianta superiore sottomarina che produce fiori e frutti. A differenza delle alghe, la posidonia ha delle vere radici (che si fissano al substrato sabbioso), un fusto modificato (rizoma) e foglie nastriformi disposte in fasci. Le praterie sono rigogliose soprattutto sulle sabbie del litorale, da 1 m fino a 30 m di profondità o poco oltre. Le caratteristiche dei fondali sabbiosi cambiano radicalmente quando su di essi si instaura una prateria di posidonia, un substrato vivente che ospita comunità completamente diverse da quelle presenti negli ambienti sabbiosi non colonizzati.

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ECOSISTEMI TERRESTRI ITALIANI

Convenzionalmente, nel caso in cui contengano meno di 500 parti per milione (ppm) di sali disciolti, le acque si definiscono “dolci”. Rientrano nella definizione anche le acque dolci stagnanti e le acque di transizione salmastre come le lagune, gli stagni costieri, i delta e gli estuari. Il fatto che gli ambienti siano così diversi determina una forte variabilità delle loro caratteristiche: la salinità per esempio passa da valori prossimi allo zero (acque di scioglimento dei ghiacciai, ruscelli, torrenti e laghi d’alta quota) a valori prossimi o uguali a quelli dell’acqua di mare (acque di transizione), o a volte a valori anche superiori (stagni salati, saline).

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Marine Message II: nozione di “capitale naturale” e i “limiti” per un suo utilizzo ecosostenibile!

Oltre il 65% dell’Europa è coperto dai suoi oceani e mari (calcolo SEE). Questo valore è più alto che in qualsiasi altro continente. Pertanto, i mari europei – che si estendono dal Mar Baltico e dall’Oceano Atlantico nordorientale a nord al Mar Mediterraneo e al Mar Nero a sud e est (Figura 1.1) – hanno, nel corso della storia, svolto un ruolo decisivo nello sviluppo delle nostre culture, delle nostre economie, e sulla nostra influenza globale e sulle nostre vite individuali.

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Il Green deal Europeo.
2.1.7.Preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità

Gli ecosistemi forniscono servizi essenziali quali cibo, acqua dolce, aria pulita e riparo. Attenuano le catastrofi naturali, contrastano parassiti e malattie e contribuiscono alla regolazione del clima. Tuttavia, l’UE rischia di non conseguire alcuni dei suoi obiettivi ambientali più importanti per il 2020, come gli obiettivi di Aichi stabiliti nell’ambito della convenzione sulla diversità biologica.

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