Pupazza frascatana PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Prodotto dolciario a base di miele millefiori, farina tipo 00, olio extravergine di oliva (su 3 kg di miele aggiungere 150 cc di olio), aroma distillato all’arancio. È un dolce molto particolare, raffigurante una figura femminile realizzata a stampo e provvista di 3 seni scoperti e pronunciati. Si narra che 2 seni servano per la produzione di latte e il terzo per la produzione di vino.

METODO DI PRODUZIONE

Tutti gli ingredienti sono miscelati con l’impastatrice meccanica o manualmente. Quando l’impasto ha raggiunto una consistenza soda ma malleabile, si procede alla stesura con l’ausilio di un matterello. L’impasto viene steso mantenendo un’altezza di 0,5 cm. La realizzazione della figura femminile con i tre seni scoperti e pronunciati avviene con uno stampo, mentre gli occhi e la bocca sono disegnati con i semi di orzo e le perline di zucchero. Una volta pronta, la Pupazza Frascatana viene cotta al forno, previa disposizione su teglie di alluminio, per 20 minuti a 160°C e lasciata rafreddare a temperatura ambiente per favorire l’indurimento del prodotto, onde evitare la rottura.

CENNI STORICI

La Pupazza Frascatana è stata realizzata “quasi per gioco” negli anni ‘60, come scherzo goliardico, ma al tempo stesso come stimolo commerciale per la produzione delle pasticcerie locali. Nel giro di pochissimi anni questo particolare prodotto ha avuto successo e si è diffuso rapidamente diventando patrimonio iconografico ed economico del territorio di Frascati e dei Castelli Romani in generale. Caratteristica specifica e saliente delle Pupazze, nella loro versione definitiva, la presenza dei tre seni: due per il latte e uno per il vino, dato il tessuto produttivo e sociale vitivinicolo di Frascati e dei Castelli Romani. Due Pupazze Frascatane sono state esposte a Parigi presso il Parc de la Villette.

Territorio di produzione

Provincia di ROMA: Frascati


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