Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
Il pinolo del Parco ha forma ovoidale non molto allungata; il guscio è di colore marrone scuro, il seme di colore bianco sporco. Si ottiene da pini della macchia mediterranea, di qui il sapore resinoso e il profumo molto intenso. Dopo la raccolta le pine vengono distese su teli su cui vengono lasciate per circa sette mesi per permetterne l’apertura. Dopo la separazione dei pinoli dalle pine, quelli migliori vengono immersi in acqua per eliminare la polvere marrone del guscio e poi sottoposti a un trattamento termico. I pinoli vengono schiacciati e separati dai gusci per decantazione, all’interno di una vasca di acqua. Successivamente vengono posti in un essiccatoio in cui si raggiungono le temperature di 90°C. Terminata questa operazione, viene tolta la nocella.
Tradizionalità
La tradizionalità e qualità del pinolo del Parco è data dalla materia prima che si ottiene da pini della macchia mediterranea cui si deve il sapore resinoso e l’odore intenso, nonché dalle modalità di lavorazione che prevedono l’utilizzo di macchine molto antiche e di locali tradizionali. Altri elementi di tipicità sono dovuti sia alla modalità di essiccazione delle pine, che vengono distese all’aria aperta per circa sette mesi, sia alla particolare manualità delle persone che eseguono la setacciatura finale. I pinoli vengono utilizzati per fare la “torta coi bischeri”, il pesto alla genovese, la torta della nonna, i tortelloni rustici, il castagnaccio. Si producono da oltre cento anni.
Produzione: Nel Parco di Migliarino San Rossore, a cavallo tra le province di Pisa e Lucca, un’azienda di trasformazione commercializza annualmente 1500 quintali di pinoli.Questa produzione tipica partecipa a tutte le manifestazioni e agli eventi legati alla promozione del Parco di San Rossore. È disponibile anche un libro dal titolo “Le pinete e la produzione dei pinoli dal passato ai giorni nostri nel territorio del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli”, di Peruzzi, Cherubini, Gorreri e Cavalli, edito dall’Ente Parco. La produzione viene venduta interamente in Toscana.
Territorio interessato alla produzione:
Parco di Migliarino San Rossore, provincia di Pisa.
Granoturco bianco massese PAT Toscana
La tradizionalità del mais bianco massese è legata al fatto che vengono utilizzate le sementi tipiche del luogo. Qualche agricoltore del luogo mantiene ancora il seme in maniera tradizionale, conservandolo sigillato in damigiane al riparo da roditori e da agenti dannosi.
Pastinocello PAT Toscana
Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia alla particolarità della cultivar che ben si adatta alle condizioni pedoclimatiche della zona, sia alla tecnica di coltivazione, rimasta invariata nel tempo. Fino alla seconda guerra mondiale veniva coltivato in mezzo al grano, si tagliavano le foglie durante la mietitura e la radice si raccoglieva in…
Miele di Acacia Toscano PAT
Per la sua estrazione i telaini del melario vengono disopercolati (viene tolta la cera che chiude le celle di immagazzinamento del miele) e successivamente centrifugati per togliere il miele dalle cellette. Il miele va poi nel maturatore dopo essere stato filtrato con filtro a calza; dal maturatore passa poi all’invasettatrice. Nella stanza del miele viene…