Pastinocello PAT Toscana

Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana

Pastinello, Pastinaccino, Gallinacci

Il pastinocello è una carota spontanea (Daucus carotae maior) che si trova – da febbraio a marzo – nei prati, lungo gli argini dei fiumi, a partire dal livello del mare fino a notevole altitudine. Può essere anche coltivata: in tal caso se ne utilizza il fittone. Della pianta spontanea si consumano il fusto e le foglie; della pianta coltivata la radice. Le foglie sono verdi e lucide, il fusto è striato e ramoso, lungo da 30 cm fino a 2 m, con fiori bianchi. Le foglie, tenere e saporite, dette “erbuccio”, sono consumate fresche come insalata o bollite. La carota ha invece un sapore dolciastro che ricorda, così come il suo colore giallo-marroncino, quello delle nocciole.

Pianta spontanea:

  • Raccolta, con coltello, delle foglie basali dette “erbuccio” e/o del fittone, nei mesi da febbraio a maggio
  • LavaggioPianta coltivata:
  • Seme autoprodotto
  • Semina nel periodo pasquale in terreno ghiaioso per favorire il drenaggio
  • Solco profondo affinché il fittone non si ramifichi
  • Raccolta manuale in ottobre

Tradizionalità

Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia alla particolarità della cultivar che ben si adatta alle condizioni pedoclimatiche della zona, sia alla tecnica di coltivazione, rimasta invariata nel tempo. Fino alla seconda guerra mondiale veniva coltivato in mezzo al grano, si tagliavano le foglie durante la mietitura e la radice si raccoglieva in un secondo momento. In questo modo la carota si rinforzava e prendeva più sapore. Il pastinocello ha avuto un’importanza notevole nell’economia di Sant’Anna di Stazzema, dal momento che se ne faceva ampio uso nelle cene organizzate per festeggiare gli scambi di manodopera fra contadini; in tempo di guerra poi veniva utilizzato in cambio dell’olio di oliva con gli abitanti di Capezzano Monte. La carota si può utilizzare fritta, come ingrediente di frittate e anche cruda; l’erbuccio può essere consumato in insalata o bollito (l’acqua della bollitura è curativa per i disturbi renali); le foglie, una volta, erano utilizzate come foraggio.

Produzione: La coltivazione del pastinocello è a rischio: la pianta spontanea è ancora reperibile ma la carota non è utilizzabile. Dal dopoguerra la sua coltivazione è in pratica caduta in disuso; solo nel 1997 un appassionato di prodotti tipici, rinvenendone qualche seme, ha ricominciato a coltivarlo. Oggi ci sono solo quattro persone impegnate nella coltivazione, tre a Sant’Anna e una a Palagnana che lo coltivano a livello amatoriale producendone 3-4 quintali all’anno. Il prodotto viene destinato all’autoconsumo o al regalo a conoscenti. È stato pubblicato sul “Venerdì di Repubblica” del 30 marzo 2000 un articolo sul pastinocello intitolato “La carota alla nocciola che cresce sulle Alpi Apuane”.

Territorio interessato alla produzione:

Stazzema (Alta Versilia), Garfagnana, provincia di Lucca.

Biscotto di mezz’agosto PAT Toscana

Il biscotto di mezz’agosto costituiva lo spuntino di metà pomeriggio dei lavoranti impiegati nelle operazioni di trebbiatura (trebbiatura a fermo sull’aia) ed era un’occasione gradita per una breve sosta di lavoro.Il “ciambellone” veniva consumato anche in occasione dei festeggiamenti per il Ferragosto.

Leggi di +

Spalla chiantigiana PAT Toscana

La spalla, ricavata da maiali macellati fra i 12 e i 15 mesi, viene rifilata e disposta su assi di legno per la salatura.Dopo un certo periodo, il sale viene tolto mediante leggera spazzolatura e la spalla viene lasciata riposare in cella frigorifera, per poi essere pepata, ancora su assi di legno.Dopo il riposo, la…

Leggi di +

Tortelli alla lastra di Corezzo PAT Toscana

L’origine del tortello è antichissima e fu importata dalle popolazioni barbariche provenienti dall’oriente dopo la caduta dell’Impero Romano. La tecnica di cuocere la pasta sulla pietra scaldata al fuoco evidenzia la condizione nomade di chi la usava poiché per chi non ha una situazione stanziale è sicuramente più facile cuocere la pasta ricorrendo alla pietra,…

Leggi di +

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *