Pecorino di Ferentino PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Il Pecorino di Ferentino è ottenuto dal latte ovino di quattro mungiture delle pecore di razza Sarda, Comisana e relativi incroci. Presenta forma cilindrica a facce piane, diametro del piatto variabile e una pezzatura che va da 500 g a 7-8 kg. La crosta è di colore giallo o giallo scuro con uno spessore variabile da sottile a spessa e aspetto rugoso. Internamente la pasta si presenta con una struttura compatta o con leggera occhiatura di colore bianco o giallo paglierino. Il sapore, da dolce e intenso con spiccati aromi di erba di pascolo di montagna particolarmente presenti nel formaggio a latte crudo, tende al piccante a seconda del periodo di stagionatura che ha una durata varabile tra 6-7 mesi a 12 mesi. In particolare il Pecorino di Ferentino prodotto nei mesi di marzo, aprile, maggio e ottenuto con il latte crudo, mantiene tutta la componente aromatica e microbiologica apportata dalle essenze spontanee pabulari presenti nei prati naturali e prati-pascolo della zona. In alcuni casi può essere affumicato o trattato con vinaccia.

METODO DI PRODUZIONE

Il Pecorino di Ferentino si ottiene dalla lavorazione del latte ovino crudo o sottoposto a pastorizzazione. Il
latte, lavorato dopo 2 giorni dalla mungitura, viene refrigerato a una temperatura compresa tra +4°C e +6°C. Se nel corso della lavorazione è previsto il trattamento termico del latte mediante pastorizzazione, questa avviene per 15 sec e 72 °C; altrimenti il latte viene lavorato crudo. Il mancato trattamento termico rappresenta l’elemento chiave nella lavorazione tradizionale di questo formaggio e ciò favorisce la conservazione e la salvaguardia della flora specifica in quanto i microrganismi apportati al formaggio sono quelli presenti nel latte, nell’ambiente di lavorazione e di stagionatura. Il latte viene riscaldato fino alla temperatura di coagulazione di 38°C e addizionato con caglio di agnello in pasta o caglio di vitello in granuli.

Terminata la coagulazione, generalmente in 40 – 60 minuti, il casaro procede alla rottura della cagliata mantenendola in movimento per 10-15 minuti al fine di favorire un maggiore spurgo del coagulo stesso. Durante la rottura la cagliata è riportata ad una temperatura di 42°C. La cagliata viene poi riversata all’interno delle fuscelle di dimensioni variabili da 500 g, 1 kg, 2-3 kg, 7-8 kg e successivamente sottoposta alla stufatura in una vasca di acciaio per 2-3 ore con siero caldo (60°C) per favorire lo spurgo. Dopo la fase di spurgo, le forme vengono sottoposte a salatura a secco per 1 giorno su una faccia del formaggio e 1 giorno sull’altra faccia. L’ultima fase della produzione di questo formaggio è la stagionatura che può avvenire in ambiente condizionato o in locale naturale/storico (tipo cantine e/o grotte), ponendo le forme su assi di legno di abete o faggio o su assi di plastica o teflon. La stagionatura ha una durata varabile tra 6-7 mesi a 12 mesi. In alcuni casi durante la stagionatura il formaggio viene sottoposto ad affumicatura naturale per 30 minuti con paglia di grano, o trattato con vinaccia per circa 1 mese (periodo di settembre-ottobre). A seconda della richiesta del consumatore, il Pecorino di Ferentino, viene commercializzato fresco, ossia come primo sale (forme da 0,5 – 1,0 kg).

CENNI STORICI

Edificata dagli Ernici sulla via Casilina, la città di Ferentino sorge su un’altura facente parte della catena dei monti Ernici a circa 400 metri sul livello del mare. Il suo territorio, molto ricco di acque, domina la valle del fiume Sacco ed è limitato, ad ovest, dalla prima catena dei Sub-Appennini. L’ambiente naturale ha reso possibile, sin dall’antichità pre-romana, l’attività della pastorizia, perno dell’economia, della società e della cultura di Ferentino. L’abbondanza di acque e le elevate precipitazioni, impediscono l’aridità dei prati naturali e dei prati-pascolo della zona e concorrono, pertanto, a preservare un eccellente nutrimento per gli ovini ed i caprini autoctoni. In questo paesaggio non mancano, pertanto, meravigliosi pascoli che fanno della pastorizia un’attività tradizionale che, ancora oggi, continua a dare ottimi risultati nella produzione del pecorino: formaggio poco rafnato e ottenuto, nella maggior parte dei casi, da lavorazioni artigianali e con metodi antichi. Apprezzato sin dall’epoca imperiale quando Ferentino ospitava la nobiltà romana, attirata, oltre che dal pecorino, dal buon clima, dalle belle ville e dalle sorgenti di acqua acidulo-solforosa. Il Pecorino di Ferentino apprezzato ogni prima domenica di giugno nella famosa Sagra, si caratterizza per sapidità e profumi.

Territorio di Produzione

Ferentino (FR)

Pecorino ai bronzi PAT Lazio

Prodotto tra marzo e settembre il Pecorino ai bronzi è un formaggio a pasta dura e grassa ottenuto da latte di pecora. La forma è cilindrica a facce piane; la pasta è compatta di colore giallo paglierino, con leggere occhiature. Il sapore va da leggermente salato a salato. Peso 700 -800 g.

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Arancio biondo di Fondi PAT Lazio

Dal punto di vista storico, il maggior numero di testimonianze si registra intorno al XVIII secolo, periodo in cui il prodotto assume un’importanza commerciale tale che Fondi diviene sinonimo di arancio. Gli aranceti di Fondi caratterizzavano a tal punto il territorio che i famosi viaggiatori dell’800, in Italia per i Gran Tour, non poterono fare…

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Lardo di Leonessa PAT Lazio

O Lardo di forma parallelepipeda, stagionato per 90 giorni, sottoposto a salatura a secco ed aromatizzato. La tradizionalità del Lardo di Leonessa è legata al tipo di materia prima utilizzata, che deriva da suini pesanti alimentati a secco e soprattutto alla tecnica della speziatura efettuata anche con essenze spontanee locali.

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