Bottarga o Uovo di tonno PAT Sicilia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sicilia (Sciacca AG)

Bottarga, uovo di tonno di capo san vito, uovo di tonno santovitaro
La bottarga di tonno ha un colore che va dal rosa chiaro al rosa scuro. La consistenza è compatta ed il colore uniforme. Si consuma a fettine con un filo di olio o grattugiato sulla pasta, sviluppando il caratteristico aroma. L’unico conservante è il sale.

top view of tuna eggs-bottarga

L’uovo di tonno viene prelevato durante la fase di eviscerazione del tonno e si presenta cavo all’interno; tale caratteristica permette agli operatori di immettere una soluzione satura di acqua e sale, che viene rinnovata ciclicamente. Quando la salamoia uscirà pulita il prodotto verrà salato e sottoposto a pressione. Nella parte apicale dell’uovo viene effettuato un foro attraverso il quale vengono drenati i liquidi rimasti. La fase di drenaggio continua per circa un mese e mezzo; il sale viene cambiato e la pressione aumentata. Alla fine del periodo di salagione il prodotto viene lavato e legato ad asciugare verticalmente.

Periodo di Produzione: Successivamente alla “mattanza”, che di solito si effettua a maggio.

Elementi che comprovino che le metodologie siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni: La pesca del tonno venne introdotta nel Trapanese intorno al 1300 ed interessò principalmente la costa che va da Capo S. Vito a Castellammare del Golfo. Le uniche tonnare ancora utilizzate sono quelle di Favignana e di Punta S. Giuliano. La lavorazione dei prodotti di tonnara è contemporanea alla lavorazione del tonno.

Territorio di Produzione

Comuni di Trapani e Favignana.

Menola salata PAT Sicilia

Prodotto della pesca rappresentato dalla Menola e più precisamente dalle specie ittiche: Spicara Smaris, Spicara maena e Spicara flexuosa.

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Mandorla PAT Sicilia

Esiste una vecchia mandorlicoltura, con sesti disomogenei, con tante varietà a guscio duro che prendono il nome commerciale di “Palma-Girgenti”, oggi denominata mandorla corrente; la nuova mandorlicoltura, invece, ha sesti regolari ed è basata su poche cultivar a guscio semipremice ed alta resa in sgusciato.

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