Pesto PAT

Il pesto è un condimento crudo che concede solo una deroga al calore congiungendosi con l’acqua di cottura della pasta prima di condirla. L’eventuale conservazione può essere effettuata in contenitori di vetro trasparente o plastica alimentare trasparente, ricoprendo il pesto con uno strato d’olio. Ma ciò che rende unica e non facilmente riproducibile al di fuori del territorio ligure questo condimento è sicuramente il basilico. Il basilico (Ocimum basilicum L.) è originario dell’Asia e dell’Africa tropicale ed è stato introdotto in Europa ed in Italia, dove non si trova allo stato spontaneo.

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Pesco birindella PAT Liguria

La pianta ha altezza variabile e se lasciata crescere liberamente arriva ad altezze di 4-5 metri. Il tronco è liscio con rami verdognoli, che diventano rossastri nella parte esposta al sole. Le foglie sono lanceolate, verdi nella pagina superiore e grigie in quella inferiore, con margine seghettato. Il frutto è una drupa di forma tondeggiante, divisa da un solco profondo e rivestita della caratteristica peluria (tomento).La polpa è di colore bianco e presenta una buona consistenza, meno aderente al nocciolo rispetto alle comuni varietà commerciali. L’aroma e il sapore sono veramente unici. Il motivo principale per il quale sulle nostre tavole la pesca Birindella è andata nel tempo scomparendo è legato principalmente alla sua scarsa conservabilità.

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Pecora brigasca PAT

l’attitudine principale della razza pecora brigasca è duplice (carne e latte) con una certa prevalenza della prima. La carne è costituita principalmente dalla vendita degli agnelli del peso vivo di 15-16 kg, raggiunto a circa due mesi di età. L’allevamento tradizionale prevede, infatti, un periodo di sette otto mesi in alpeggio, e di circa quattro mesi in bandia, la zona costiera ove il clima mite permette di mantenere il pascolo all’aperto anche nei mesi invernali.

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Sentiero Italia CAI CALABRIA 12° Tappa San Vito sullo Ionio – Girifalco

San Vito sullo Ionio – Girifalco Una tappa breve, caratterizzata da un dislivello prevalentemente in discesa. Dopo una prima salita che conduce a toccare i 1000 metri di quota, si raggiunge il parco avventura “Il bosco sospeso” dove si imbocca una strada asfaltata lungo la quale verrà percorsa la maggior parte della tappa. In prossimità del Monte Covello si abbandona la strada per tornare su sentiero e scendere al paese di Girifalco (da non mancare una visita alle sue architetture religiose), nel cuore dell’Istmo di Catanzaro, da cui passava l’antica strada magnogreca che collegava lo Jonio con il Tirreno.

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Sentiero Italia CAI CALABRIA 11° Tappa Torre di Ruggiero – San Vito sullo Ionio

Torre di Ruggiero – San Vito sullo Ionio Dall’abitato di Torre di Ruggiero si sale su asfalto fino alla località “Limini” e poi sulla dorsale nei pressi del Monte Sant’ Agnese. Si prosegue per il monte Pizzinni, il punto più alto della tappa e dopo aver attraversato un parco eolico, si giunge alla località “Serra di Pintauro” . Si procede prima in lieve salita, poi in decisa discesa, su tratturo in faggeta che porta, passando per la località “Acero”, all’abitato di San Vito sullo Ionio.

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Paté di lardo PAT

Salume fresco che va consumato entro un mese: più passa il tempo e più perde l’aroma conferitogli dalle essenze utilizzate. Il patè di lardo deriva dalla lavorazione del lardo di suino, salato e aromatizzato con erbe locali, adatto ad essere consumato spalmato su fette di pane appena scaldato. I crostini sono particolarmente gustosi accompagnati con un buon vino bianco aromatico e fresco o meglio ancora con lo sciacchetrà delle Cinque Terre. Da provare, un filo di miele sul crostino di lardo.

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Patata Salamina PAT

Coltivata da decenni nel territorio del comune di Calice al Cornoviglio, si attribuiscono le caratteristiche del prodotto alla particolarità del terreno su cui cresce. Nel tempo la produzione di questa varietà è diminuita e sostituita da altri tipi di coltivazione più redditizie. Alcuni agricoltori si stanno organizzando per incrementarne nuovamente la diffusione, contribuendo così al mantenimento di un’antica tradizione locale.

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Patata Quarantina gialla PAT

Tubero irregolare tondo a buccia liscia color crema; pasta a granulosità molto fine, non farinosa, color giallo paglierino; gemme molto profonde , appena rosate alla base; fiore bianco. Maturazione precoce, molto serbevole. Categoria: C.La Quarantina gialla è oggi in fase di selezione e moltiplicazione, a cura del Consorzio della Quarantina.

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Patata Quarantina bianca PAT

Nel genovesato le conoscenze sulla patata e sulla sua coltivazione sono strettamente legate al nome di Michele Dondero, parroco di Roccatagliata (GE), che nel XVIII secolo, tra la non sottovalutabile diffidenza dei suoi fedeli, la introdusse proprio per arginare la miseria generale della popolazione. Riconosciuta l’importanza e apprezzatane la bontà e poliedricità, la patata si diffuse in tutto l’entroterra e fu, insieme alla castagna, il cibo principe di molte popolazioni delle campagne nei periodi di carestia e povertà. La patata quarantina, sul territorio della montagna genovese, è considerata la più buona e antica tra le varietà locali, era infatti già conosciuta alla fine del ‘700.

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