Salavatici di Roviano PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

I Salavatici di Roviano sono frittelline tondeggianti a base di farina, acqua, sale e mentuccia romana selvatica, che conferisce al prodotto un caratteristico aroma di menta.

METODO DI PRODUZIONE

La farina, l’acqua, il sale e la mentuccia selvatica vengono miscelati insieme con una frusta o due forchette. Il composto, più o meno liquido viene poi versato in una padella antiaderente e fritto in olio misto, di oliva e di semi, ben caldo.

CENNI STORICI

“Ju salavaticu” ha una storia e una tradizione nella civiltà contadina di Roviano. Era un tipo di frittella economica e sbrigativa come si conveniva a persone che non avevano né le possibilità economiche, né il tempo da perdere nella preparazione di cibi elaborati. Le donne, oltre ad occuparsi della casa, ad una certa ora del giorno, dovevano raggiungere il marito che lavorava nei campo fin dall’alba, portando nella “canistrella segnalesca” il frugale pranzo. Nella “canistrella”, insieme alle erbe, alla “pulenna” ed al “fischiotto”, c’erano anche i Salavatici, preparati alla svelta prima di partire per la pianura o la montagna, per la “roscia” o “Ju puzzu ‘e gli Ferrari”. Due “jummelle” di farina in una insalatiera insieme ad un po’ di acqua, a qualche foglia di mentuccia e ad un pizzico di sale; una mescolata, per essere poi saltato nella padella con olio bollente. Due minuti di cottura da una parte, altrettanti dall’altra e “ju salavaticu” croccante ed aromatico era pronto.

Territorio di produzione

Provincia di ROMA: Roviano


Carciofo di Tarquinia o della Maremma viterbese PAT Lazio

Carciofo del tipo “romanesco”. Il capolino, di media compattezza, presenta una forma sferico-appiattita, globosa, con caratteristico foro all’apice. Le brattee sono di colore verde tendente al violaceo. Questo carciofo è noto ed apprezzato per le sue caratteristiche qualitative legate sia alle varietà utilizzate, ma soprattutto alla sua compattezza, consistenza e sapore indotti dalle caratteristiche dei terreni salini.

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Olio monovarietale extravergine di Ciera PAT Lazio

L’olio monovarietale extravergine di Ciera si ottiene dagli ulivi della varietà locale, particolarmente vigorosi, che presentano un portamento assurgente, una chioma folta, rami lunghi e sottili, foglie ellittico-lanceolate di grandezza media e di colore verde scuro. Il frutto di medie dimensioni e forma ovoidale, matura nella prima decade di novembre. La resa media è del 22%. L’olio, di colore verde brillante, si caratterizza per un sapore fruttato di media intensità, un gusto armonico che ricorda il frutto fresco giustamente maturo e un retrogusto amaro di mandorlato.

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Farro dei Monti Lucretili PAT Lazio

Il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili presenta un paesaggio di tipo spiccatamente pre-appenninico, che ha concorso alla formazione e alla coesistenza di particolari produzioni come quella del Farro. Elemento essenziale nella dieta delle popolazioni arcaiche, tanto che anche i prigionieri o gli schiavi della Roma Repubblicana, si narra, avessero diritto a una libbra (circa trecento grammi) di Farro al giorno, e persino i legionari di Cesare si dice che partissero con un pugnetto di Farro nella bisaccia. Nel territorio in esame il Farro dei Monti Lucretili ha trovato il microclima ideale da tempo immemore anche se oggi se ne registra la produzione a livello privato e solo per autoconsumo. Dal 1989 presso il comune di Licenza nella prima decade di ottobre, si tiene la storica Sagra Elle Sagne ‘e Farre.

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