Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna
Polenta di grano fritta con salsiccia secca. Sa simbua è un piatto rustico, che prevede l’utilizzo di ingredienti semplici e tipici della tradizione agropastorale del territorio di Villanovaforru. Ingredienti principali sono la semola grossa di grano duro, ciccioli di carne e lardo di maiale e salsiccia semi stagionata . Sa Simbua è anche definita “polenta di grano” perché, a cottura ultimata, presenta la stessa consistenza della polenta.
TERRITORIO INTERESSATO ALLA PRODUZIONE: Villanovaforru
DESCRIZIONE DELLE METODICHE DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA
Gli ingredienti per 4 persone sono: 300 grammi semola grossa di grano duro, 100 grammi di ciccioli e strutto; 100 grammi salsiccia secca semi stagionata; 1/4 cipolla; 3 litri d’acqua e sale q.b. Per la preparazione, si predispone una casseruola nella quale si fa imbiondire la cipolla tritata, si aggiungono poi i ciccioli e lo strutto e qualche pezzetto di salsiccia semi stagionata. Si fa rosolare il tutto per circa 5 minuti a fuoco basso. In un’altra casseruola si fa portare all’ebollizione l’acqua con l’aggiunta di sale, quindi si versa adagio, a pioggia, la semola grossa , mescolando con un cucchiaio di legno per evitare la formazione di grumi.
Ottenuto il composto omogeneo di semola, si versa il soffritto precedentemente preparato. Si lascia cuocere per 25 minuti a fiamma bassa finché non assume la consistenza cremosa tipica di una polenta. Se necessario, si regola di sale. A cottura ultimata, si versa il composto in un piatto da portata e si cosparge di salsiccia semi stagionata.
DESCRIZIONE DEI LOCALI DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA
“Sa simbua frita cun satitzu” si realizza nelle cucine delle abitazioni nel paese di Villanovaforru o nelle cucine autorizzate di singoli agriturismi e/o locali o ristoranti. La lavorazione non presenta particolari rischi sia per gli operatori che per la sicurezza del prodotto perché gli ingredienti sono sottoposti a cottura con temperature piuttosto elevate. Il prodotto può essere consumato entro uno o due giorni dalla sua cottura, se conservato a temperature idonee. Non si usa refrigerarlo e conservarlo sotto vuoto, ma si consuma sempre come prodotto fresco di giornata.
TRADIZIONALITÀ
Risalire alle origini di questa peculiarità culinaria è praticamente impossibile per mancanza di dati precisi. Nella memoria degli abitanti di Villanovaforru e in particolare delle donne è sempre stata una ricetta costante. La prima sagra dedicata alla simbua è stata organizzata nel 1996 a cura dell’Associazione Turistica Pro Loco con il principale obiettivo di riscoprire questo piatto antichissimo. La simbua frita ha una tradizione antichissima nel comune di Villanovaforru, si tratta infatti di un piatto molto povero, ma ricco e nutriente. Gli anziani del paese ne tramandano la ricetta e lo descrivono come il piatto più comune del passato
Brugnolusu de arrescotu PAT Sardegna
Dolci tipici a base di ricotta o formaggio fresco, che si presentano come dei piccoli bombolotti, delle dimensioni di una noce, una volta fritti di colore bruno-rossastro intenso, vengono serviti freddi, spolverati con lo zucchero semolato.
Casu in filixi PAT Sardegna
“Su casu in filixi” (il formaggio in felce) è un formaggio a pasta molle. La sua particolarità sta nell’uso delle foglie della pianta di felce che aromatizza il formaggio e lascia su di esso la sua impronta. Il prodotto ultimato apparirà come un profumato fossile, perché nella sua pasta bianca rimane impresso in negativo, il…
Carciofo violetto di Samassi PAT Sardegna
Gli anziani del paese sono la memoria storica di questo prodotto in quanto hanno raccontato che la coltivazione ed il consumo diffuso del “carciofo violetto” esisteva nella comunità samassese fin dal 1969, anno in cui i primi ovuli giunsero dalle campagne francesi della Provenza. A partire da quegli ovuli e per i successivi decenni, il…
Pomodoro secco PAT Sardegna
Le prime testimonianze certe sull’essicazione del pomodoro e della sua conservazione risalgono alla prima metà del 700, sicuramente retaggio di una tradizione di origine spagnola. Altre notizie sul commercio del prodotto riportano alla seconda metà dell’800, dove era usanza delle donne preparare i pomodori essiccati per poi venderli nei mercati locali. E’ tuttora diffusa la…