Salvare la biodiversità

La biodiversità, in sostanza, è la ricchezza di forme di vita, animali e vegetali, presenti in un certo ambiente o un certo luogo, dai grandi ecosistemi (mari e oceani, foreste, fiumi) a quelli più piccoli come il nostro giardino di casa. Nel 1992 a Rio de Janeiro (Brasile), ben 193 Paesi, tra cui il nostro, hanno firmato un accordo per proteggere la biodiversità (la Convenzione per la Diversità Biologica – CBD).

Oche Selvatiche

L’Italia inoltre ha anche elaborato una Strategia Nazionale per la Biodiversità (2011-2020), cioè un piano di azioni e interventi che hanno lo scopo di difendere la biodiversità. Il principio fondamentale è che il benessere umano dipende dai servizi forniti dalla natura; pertanto è necessario limitare il più possibile lo sfruttamento delle risorse naturali.

Infatti è proprio grazie alla ricchezza di biodiversità che possiamo ricavare dalla natura il cibo, l’acqua, l’energia e le risorse per vivere. Basti pensare che circa un terzo del cibo che mangiamo proviene da piante impollinate da oltre 100.000 specie diverse di api, mosche, farfalle, coleotteri e uccelli! Fra gli strumenti che aiutano la biodiversità, svolgono un ruolo fondamentale le Aree Protette (parchi, riserve).

Esse hanno lo scopo di tutelare gli ecosistemi naturali, limitando la presenza e soprattutto le attività umane dannose. In particolare, in queste aree vengono preservate determinate specie animali e vegetali, tra cui anche molte varietà agrarie locali e rare, di grande importanza per l’alimentazione umana ma che se non protette rischierebbero di scomparire

L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di Aree Protette, più di mille, tra Riserve Naturali, Parchi Regionali, Nazionali, Aree Marine Protette, ecc. A queste si aggiungono le aree della Rete Europea Natura 2000, in cui sono tutelati gli habitat e le specie animali più in pericolo di estinzione.

LA RETE DELLA BIODIVERSITÀ: TUTTO È CONNESSO

L’improvvisa scomparsa degli alveari potrebbe provocare la perdita di prodotti comuni nella nostra alimentazione, in particolare di specie quali mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, che dipendono del tutto o in parte dalle api per la riproduzione dei frutti, tramite l’impollinazione. Ma le api sono utili, indirettamente, anche per la produzione della carne e per l’azione impollinatrice che svolgono nei confronti di piante foraggere come l’erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati in cui pascolano gli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l’aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si possono riprodurre grazie alle api.

Fonte: Biodiversità e frutti dimenticati delle Regioni Italiane ISPRA

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