Salsiccia paesana PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Lazio

Salume ricavato di tagli magri ricavati dal costato e dalle rifilature di spalla, prosciutto e lonza. Normalmente utilizzata fresca o, più tradizionalmente, dopo breve asciugatura in camera calda. Pepe, aglio tritato e finocchio sono gli aromi più utilizzati, anche se in misura diversa, tra le diverse zone. Il prodotto è caratterizzato principalmente da forma cilindrica a cacchietti o a forma di “U”, colore rosso, sapore salato, peso di 70-500 g, e nessuna stagionatura (o solo una leggera asciugatura).

METODO DI PRODUZIONE

Prodotto tradizionale del Lazio con particolare riferimento a Rieti e Frosinone. Ottenuto dalla trasformazione di suini alimentati a secco, del peso vivo di circa 130-150 Kg. Il processo di trasformazione è caratterizzato dalla scelta del sezionato, dall’uso dei condimenti, da una eventuale stufatura in camera calda con riscaldamento a combustione naturale e nessuna stagionatura.

AREA DI PRODUZIONE

Intera regione Lazio

Pomodoretto appeso dell’Etruria Meridionale PAT Lazio

Il Pomodoretto appeso dell’Etruria Meridionale, appartenete alla famiglia delle Solanaceae, specie Lycopersicon esculentum (L.). Presenta un frutto piccolo dalla caratteristica forma tondeggiante con peculiarità merceologiche eccellenti. L’epicarpo risulta essere particolarmente spesso tanto da favorire una notevole resistenza alle avversità ed alla serbevolezza; è molto consistente e ha un’ottima tolleranza alle spaccature.

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Cacchiarelle PAT Lazio

Tradizionalmente le Cacchiarelle venivano cotte al forno a legna prima della cottura del pane casereccio di Montelibretti; lo scopo principale era quello di verificare se il forno era sufficientemente caldo e pronto per la cottura del pane. La denominazione deriva dal fatto che la massaia recuperava con le mani un pezzo di pasta pane detto…

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Asparago delle acque albule di Tivoli e Guidonia Montecelio PAT Lazio

Nell’antichità era già apprezzato in cucina dai greci e dai romani, che nei loro scritti ne hanno lasciato numerose testimonianze. Tra i romani fu Catone, nel suo De agru cultura intorno al 200 a.c. ad illustrarne la coltivazione con molta chiarezza alpunto che possiamo dire che le tecniche di allora non erano molto diverse da…

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