Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Forma della bacca stretta al colletto per poi allargarsi alla parte distale, da cui il nome; colore rosso intenso a maturazione, lunghezza della bacca 7-8 cm, peso compreso fra i 45 ed i 65 grammi. Il frutto ha duplice attitudine, sia per il consumo fresco che per la trasformazione industriale.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
La forma di allevamento prevalente, dato l’habitus della varietà, è in verticale con tutori verticali e fili orizzontali; oltre alle normali pratiche colturali, vengono eseguite, a mano, la sfemminellatura, la cimatura apicale, la sfogliatura e la cimatura del palco fiorale con riduzione del numero delle bacche. La raccolta avviene fra metà luglio e metà settembre, in modo scalare. La resa media è di 700-750 qli/ha; la resa industriale è circa dell’80%.
Osservazioni sulla tradizionalità
Il pomodoro fiaschello è stato introdotto da Napoli agli inizi del ‘900 ed è stato coltivato in mopdo intensivo negli anni dal 1940 al 1980, per l’industria conserviera del polo nocerino-sarnese, per poi essere soppiantato dagli ibridi moderni per l’industria.
Territorio di produzione
Comuni della Piana del Sele: Battipaglia, Bellizzi, Capaccio, Albanella, Altavilla Silentina, Eboli, Montecorvino Pugliano, Pontecagnano, in provincia di Salerno.
Soppressata del Vallo di Diano PAT
Scaldatelle PAT Campania
Susamielli PAT Campania
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