
Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
Fasulo Pisiddo
Baccello di forma tondeggiante, di colore giallo a maturazione, di lunghezza media, con filo di sutura assente; seme di dimensioni notevoli, di colore bianco, forma tonda – ovale irregolare. la pianta ha portamento rampicante.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura
Si semina in primavera inoltrata, secondo l’andamento climatico, previa abbondante concimazione con letame bovino ben maturo. richiede generalmente una irrigazione frequente; i baccelli vengono essiccati prima sulla pianta e poi su teli di tessuto, al sole diretto. I baccelli vengono battuti con bastoni lunghi e flessibili sul telo e quindi esposti al vento per separare i semi. Dopo la cernita ulteriore, manuale, vengono conservati in sacchetti di tela.
Osservazioni sulla tradizionalità
viene utilizzato essiccato, per la preparazione di minestre o sul pane raffermo, condito con olio d’oliva; è alla base di numerose ricette tradizionali dell’area di coltivazione.
Territorio di produzione
Comune di sessa Cilento (SA), pendici del Monte Stella e comuni limitrofi

Cervellatine PAT Campania
La salsiccia di maiale in Campania si presenta spesso più lunga e più sottile rispetto al resto d’Italia, in questo caso viene chiamata “cervellatina”; l’etimologia del suo nome proviene, verosimilmente, dal francese cervelas, cervello, che anticamente figurava fra i suoi ingredienti.

Cannolo irpino PAT Campania

Braciola PAT
Preparazione ottenuta con carne di bovino adulto detta “locena” (corrispondente al taglio noto come “sottospalla” o “spalla”) o anche con cotica sgrassata di maiale, cotta molto a lungo nel ragù di cui è componente essenziale.
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