Pisello riccio di Sannicola PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Pesieddu rizzu

Pianta a portamento determinato, piccola, folta e compatta, fiorisce copiosamente producendo un gran numero di baccelli piccoli, cilindrici recanti all’interno semi verde-chiaro, ben serrati, di forma vagamente cuboide, ovvero sferici e più o meno compressi ai poli nel punto di contatto con gli altri semi. Si presentano lisci se raccolti freschi e più o meno grinzosi una volta seccati. Tradizionalmente questa varietà era coltivata su terreni marginali, sciolti e ricchi di scheletro un po’ in tutto il Salento e in particolare sulle falde dei promontori rocciosi, felicemente esposti a Mezzogiorno, che dalle cittadine di Alezio, Sannicola e Nardò degradano verso lo Ionio.

Era proprio su questi terreni, peraltro altrimenti difficilmente sfruttabili  che questa varietà offriva i risultati migliori, sia in termini di qualità che di precocità. Inutile dire, che data la completa manualità di questa coltivazione e la laboriosità delle operazioni di raccolta, un vecchio proverbio locale recita: le fave le faccia  Dio, che i piselli  li fa la zappa.

Per le considerazioni sopra esposte, la coltura di questo legume ha subito negli ultimi anni un progressivo declino, confinando la sua diffusione negli orti familiari perlopiù per autoconsumo e per il commercio minuto. Se possiamo ipotizzare un futuro per il pisello riccio di Sannicola, questo potrà  essere preminentemente  per la produzione di granella secca. In quanto verrebbero di molto abbattute le spese di raccolta che sarebbero altrimenti proibitive per il prodotto fresco. Questi piselli, dolcissimi, e teneri se consumati freschi sono parimenti squisiti anche secchi, praticamente insostituibili nella preparazione di alcuni piatti tipici della tradizione locale quali “lu scarfatu” e “li muersi a cecamariti”.

TRADIZIONALITÀ

Il commercio di questi piselli, sino a circa un ventennio fa, dava vita nella cittadina di Sannicola ad un vero e proprio mercato stagionale che si svolgeva nelle ore serali in alcuni appositi spazi, le varie partite, man mano che giungevano dalla campagna venivano contrattate e subito caricate raggiungevano come primizie i più importanti ed esigenti mercati di Napoli e Roma. Attualmente il commercio dei piccoli quantitativi che ancora si producono rimane confinato negli stessi paesi di produzione indirizzato verso una nicchia di affezionati estimatori.

TERRITORIO

Territorio del comune di Sannicola e comuni limitrofi (LE).

Capperi sott’aceto brindisini PAT

I capperi sott’aceto sono tipici prodotti preparati in tutta la regione. Le piante del cappero sono, infatti, molto diffuse in Puglia dove sorgono spontanee in tutti i tipi di terreno. Vengono raccolti a mano nelle prime ore del mattino o in serata quando i boccioli sono ancora chiusi. La preparazione dei capperi sott’aceto prevede, innanzitutto,…

Continua a leggere

Melanzane sott’olio PAT Puglia

Melanzane intere o a pezzi sott’olio. Le melanzane lavate, intere o a pezzi vengono messi a bollire in aceto. A cottura ultimata si fanno asciugare, dopodichè si dispongono in vasetti di vetro, si coprono di olio d’oliva extra vergine e si aggiungono degli aromi come aglio,e/o peperoncino o menta, prezzemolo, ecc.

Continua a leggere

Carciofi fritti PAT

Descrizione dei carciofi fritti presente nel libro Le ricette regionali italiane (1967). Ingredienti: 8 carciofi tenerissimi, farina bianca, olio d’oliva, due uova, un limone-sale. Pulire bene i carciofi togliendo loro tutte le punte e le foglie esterne più dure, poi tagliarli verticalmente in quattro parti; mano a mano che sono pronti immergerli in acqua acidulata…

Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *