
Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia
Con il termine di “Pisello Nano di Zollino” viene identificato un particolare ecotipo locale di pisello (Pisum sativum L.), coltivato da tempo inestimabile su territorio zollinese, che nel corso del tempo ha raggiunto un armonico equilibrio con le particolari condizioni climatiche e pedologiche di questo comune salentino. E’ proprio il raggiungimento di questo equilibrio, che ha consentito di esaltare le caratteristiche organolettiche e di cucinabilità di questo esclusivo ecotipo di pisello. Le piante sono caratterizzate da un ridotto sviluppo del fusto (non più di 25-30 cm) e portano a maturazione numerosi baccelli, di medie dimensioni, contenenti al massimo semi, utilizzati esclusivamente allo stato secco

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
La coltivazione effettuata esclusivamente con tecniche di coltivazione tradizionali in asciutto, prevede una diligente scelta dei terreni di coltivazione, che devono assicurare una buona riserva idrica, una buona esposizione e soprattutto prevenire eventuali forme di “inquinamento genetico”. I contadini zollinesi, infatti, ripongono una particolare attenzione al pericolo di impollinazioni indesiderate che possano compromettere il loro particolare ecotipo scegliendo per la coltivazione dello stesso terreni che siano collocati a distanza sufficiente ad evitare ibridazioni, ed eliminando dai campi le piante che presentano caratteristiche morfologiche diverse da quelle tipiche del “Pisello Nano di Zollino”.
Coltivato prevalentemente come pisello da sgranare allo stato secco, destinato al consumo familiare ma anche alla vendita, viene raccolto a pianta intera e trebbiato rigorosamente a mano, per garantire l’integrità del seme. La trebbiatura manuale svolta sull’aia aziendale coniugata con la paziente opera di cernita a tavolino svolta dagli interi gruppi familiari zollinesi, consentono di ottenere un prodotto destinato alla vendita molto apprezzato e per il quale il consumatore alla ricerca di gusti particolari e antichi (ottenuti con agro-tecniche tradizionali) è disposto a spendere anche 1-1,5 Euro al chilo in più rispetto al prodotto commerciale della grande distribuzione.
TRADIZIONALITÀ
La coltivazione del “Pisello Nano di Zollino” in agro di Zollino, come del resto altri legumi di Zollino, entra nella tradizione contadina del comune della Grecìa Salentina ed è comprovata dalle testimonianze di anziani contadini i quali ricordano che i loro nonni coltivavano quel tipo di pisello (e rammentano di aver partecipato di persona alla tradizionale trebbiatura e cernita del prodotto). Il “Pisello Nano di Zollino” è coltivato e preservato da più di un secolo attraverso una scrupolosa agrotecnica ed una certosina selezione, poste in essere dagli agricoltori locali, sulla base delle osservazioni e delle conoscenze acquisite dagli avi e tramandate oralmente fino a loro.
TERRITORIO
Agro del territorio di Zollino (LE).

Vincotto PAT Puglia
Colore bruno con riflessi rossi più o meno intensi, prodotto molto dolce e denso dovuto alla caramellizzazione degli zuccheri del mosto d’uva. Il mosto d’uva subito dopo la spremitura viene sottoposto ad un lento processo di cottura nel corso del quale si concentrano gli zuccheri e si caramellizzano.

Sgagliozze PAT
Nel libro “Street food all’italiana. Il cibo di strada da leccarsi le dita” (Giunti editore, 2013) di Gigi e Clara Padovani, un viaggio dall’Alto Adige alla Sicilia alla scoperta delle donne e degli uomini che ogni giorno friggono, impastano, infornano, bollono e arrostiscono per i loro clienti, tra i cibi di strada individuati in Puglia…

Fusilli PAT Puglia
Spaghetto di colore giallo dorato lungo 8-10 centimetri avvolto ad elica su un ferro a sezione quadrata. Impasto della semola di grano duro con acqua e uova. Formazione dello spaghetto lungo circa 8-10 centimetri avvolto ad elica su un ferro a sezione quadrata, essiccazione all’aria.