Ciambelle all’anice o anicini PAT Marche

Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche

Tipica forma a ciambella. Il colore può variare dal dorato al bruno a seconda che sulla ciambella venga spennellato o meno il rosso d’uovo.

Ingredienti: pasta del pane, anice, strutto fuso, sale, lievito di birra.

Descrizione metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura

Alla pasta del pane viene aggiunto del lievito di birra, il sale, semi di anice e lo strutto fuso. In alcuni casi, oltre ai semi di anice si aggiunge anche del liquore all’anice di cui, nel territorio marchigiano esistono diverse varianti. Gli ingredienti si lavorano fino ad ottenere un composto omogeneo. Quindi si formano dei cilindri lunghi circa 20-30 cm che vengono congiunti all’estremità assumendo la forma di ciambelline. Si lasciano lievitare per circa 30 minuti e si cuociono in forno. Nel maceratese e ascolano è tipico, prima di cuocerle, pennellare la parte superiore con dell’uovo battuto. A colorazione dorata dovranno essere sfornate. Prima di essere consumate, le ciambelle vengono lasciate per circa una settimana in ambienti non umidi. Se nella lavorazione non viene aggiunto il lievito, mantenendo invariata la presenza degli altri ingredienti, il prodotto è conosciuto anche come ANICINI.

Tradizionalità

Riferimenti bibliografici:

  • Nicla Mazzara Morresi, “La cucina marchigiana – tra storia e folklore”, Ediz. Aniballi, 1978;
  • Ricerche effettuate direttamente sul terrirorio.

Territorio di Produzione

Nella provincia di Pesaro e Urbino, in particolare nelle 4 Comunità Montane , del Montefeltro, del Catria e Nerone, del Catria e Cesano, dell’Alto e Medio Metauro. E’ un prodotto diffuso anche nelle province di Macerata e Ascoli Piceno.

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