
Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Lazio
La carne del Coniglio Leprino di Viterbo allevato all’aperto con il sistema delle celle interrate ed alimentato con mangimi non medicati senza uso di antibiotici, risulta particolarmente saporita, con una buona consistenza alla cottura e senza la presenza di odori sgradevoli. Si tratta di una razza costituita geneticamente da nuclei di animali appartenenti alla razza Grigio Locale, sempre esistita nel territorio viterbese, incrociati con altre razze (Bianco Neozelandese, Lepre Belga, LOP); fenotipicamente rispecchia i caratteri del Grigio Locale, tipico del territorio della Tuscia, quali: rusticità, adattamento all’allevamento all’aperto, colore del mantello grigio. È una razza media, ad attitudine da carne, caratterizzata da tronco allungato e cilindrico, con masse muscolari ben sviluppate. Gli arti sono dritti, lunghi, con impalcatura scheletrica sottile. Il recupero dei nuclei di Grigio Locale è avvenuto grazie all’attività dell’Università della Tuscia in collaborazione con alcuni allevatori locali.

Elementi di tradizionalità del processo produttivo
L’allevamento del Coniglio avviene all’aperto, con lo scopo di ridurre la carica batterica cui sono esposti gli animali assicurando le migliori condizioni di benessere. L’alimentazione è costituita da foraggio aziendale e/o sottoprodotti (10%), mangime bilanciato extra-aziendale non medicato a base prevalente di erba medica disidratata.
Storia tradizionale del Prodotto
La presenza del coniglio sul territorio viterbese è documentata sin dal tempo degli Etruschi. A questo popolo, infatti, si deve sia la tradizione della caccia che quella culinaria legata a questo animale come è dimostrato dalle pitture della necropoli di Tarquinia. Nel medioevo lepri e conigli selvatici sono diffusi nel viterbese ed è probabile che fossero, perfino, allevati allo stato brado, come pare che facessero i monaci dell’Isola Tiberina, sul Lago di Bolsena. Dagli anni ’50 del ‘900 si ha notizia di un macello riservato solo ai conigli, dando motivo di ritenere che la cunicoltura si sia incrementata proprio tra gli anni ’30 ed i ’50. Nel 1975 il comune di Bagnaia, frazione di Viterbo, istituisce la “Mostra mercato del coniglio e degli animali da cortile” che si tiene nella seconda metà di Giugno. Ma è nel 1978 che una cooperativa di cunicoltori seleziona la razza “coniglio leprino viterbese”. Numerose le preparazioni culinarie.
AREA DI PRODUZIONE
Viterbo (VT)

Olio monovarietale extravergine di Olivastrone PAT Lazio
L’olio monovarietale extravergine di Olivastrone deriva dalla varietà autoctona Olivastrone, Olea europea sativa. Il frutto (drupa) si presenta di grandezza media, di colore da verde a viola scuro, di forma ellissoidale un po’ allungata, poco pruinosa, con numerose lenticelle piccole. La pianta si caratterizza per grandi dimensioni, elevata vigoria e produttività buona ma non costante;…

Ciambelle al vino PAT Lazio
Si tratta di un dolce tipico dell’intera regione Lazio, frutto di una cucina povera e fatto di ingredienti di facile reperibilità. La ricetta, tramandata oralmente, risale ai tempi in cui il contadino si concedeva il lusso di trattenere per sé un po’ di vino per le varie preparazioni casalinghe, mentre la restante quantità era costretto…

Amaretti PAT Lazio
Dolci di forma tondeggiante e colore dorato, ottenuti dalla lavorazione di mandorle dolci e amare, albume e zucchero. Le mandorle, previa macinatura vengono amalgamate con gli altri ingredienti e una volta pronto l’impasto questo viene posta sull’ostia a piccole porzioni. La cottura avviene per 20 minuti a 180°C. Gli Amaretti vantano una lunga tradizione: introdotti…