Fagiolo regina di Marano Equo PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Il Fagiolo Regina di Marano Equo è una varietà locale appartenente alla famiglia delle Papilionaceae, genere Phaseolus specie P. Vulgari L.. Si tratta di un ecotipo a sviluppo indeterminato; anche la fioritura termina con l’inizio della senescenza. La pianta, a portamento prostrato-rampicante, presenta foglie trilobate con foglioline cuoriformi di medie dimensioni e fiore papilionaceo, di colore rosa/viola con l’infiorescenza a racemo che porta solitamente dai 3 ai 5 fiori. Il frutto è un baccello di grandi dimensioni contenente da 5 a 8 semi; i semi sono reniformi ed il baccello è striato di rosso a maturazione cerosa ed i semi presentano un fondo nocciola e screziature che vanno dal rosso al marrone scuro. Il prodotto Fagiolo Regina di Marano Equo proviene dalla coltivazione della varietà autoctona a rischio di erosione genetica, Fagiolo Regina di Marano Equo, tutelata dalla L.R. 1 marzo 2000 n. 15.

METODO DI PRODUZIONE

La coltivazione del Fagiolo Regina di Marano Equo viene praticata su terreni di pianura, tendenzialmente sciolti ma comunque fertili, che sono particolarmente vocati alla coltivazione del fagiolo. Il terreno, drenato opportunamente con fossi di scolo laterali, è diviso in solchi che, dopo la zappatura del legume, fungono da canalette per annafare le piante almeno una volta alla settimana, o secondo il bisogno. L’epoca di semina avviene quando la temperatura del terreno ha raggiunto almeno i 12°C; condizione che in zona si verifica tra la seconda quindicina di aprile e l’inizio di maggio. Il seme messo in buche (da 5 a 7 semi) genera una piantina che raggiunge l’altezza di m 2,5-3. Il baccello può contenere dai 5 ai 9 semi. L’incannamento del Fagiolo Regina rampicante viene sostenuto da quattro canne incrociate a conocchia e perciò soprannominato dai locali “fasulone palatu”. L’epoca di fioritura va da metà giugno agli inizi di luglio a seconda dell’epoca di semina; la maturazione cerosa ha luogo 90 gg dalla semina quindi verso fine luglio inizio agosto; la maturazione fisiologica inizia 110-120 gg dalla semina (fine agosto). La raccolta, efettuata dal 20 agosto, raggiunge il colmo nel mese di settembre.

CENNI STORICI

Il Fagiolo Regina veniva coltivato nel fondo valle ricco di sorgenti (dette “marane”) tra Subiaco e Marano Equo, già prima della grande guerra, per soddisfare i bisogni familiari e locali. La coltivazione ha subito una flessione durante la seconda guerra mondiale, per riprendere in modo intensivo con tecniche piuttosto razionali negli anni ‘50 fino agli anni ‘70 quando, ha subito nuovamente un declino, ma il Fagiolo Regina di Marano Equo non è mai scomparso dalla mensa dei maranesi, che ancora oggi continuano a coltivarlo in piccoli appezzamenti con metodi tradizionali e ad apprezzarlo per la tenerezza della buccia e l’alta digeribilità. Uno studio condotto nel 1967 dal “Centro di Sviluppo Aniene” elencava le leguminose coltivate nella valle tra cui: la “Regina rampicante”, a consumo fresco da sgranare, il Corallo Marconi e il Cannellino. La coltura della “Regina” risultava essere di ettari 95 circa, di cui 50 solo a Marano Equo.

La tecnica di coltivazione risultava soddisfacente, ma si riscontrava carenza nella difesa antiparassitaria, nella concimazione, nella preparazione del terreno. La produzione media/ha, del Fagiolo Regina, ha raggiunto, negli anni ‘75-‘76, 90 q, con punte massime di 110-120, per un totale nel territorio di Marano di q 4.500-5.000. Il prodotto veniva raccolto e consumato a maturazione cerosa e la produzione era, fino agli anni ’70, molto abbondante e destinata al mercato romano. Il Fagiolo Regina di Marano Equo viene celebrato in una sagra annuale, l’ultima domenica di agosto.

Territorio di produzione

Provincia di Roma: Arsoli, Marano Equo, Riofreddo, Vallepietra, Vallinfreda e Vivaro Romano

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