Carne del cavallo del Catria PAT Marche

Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche

La carne di cavallo del Catria è ricavata prevalentemente da puledri (macellati preferibilmente da circa 6 mesi a 18-20 mesi) appartenenti alla razza “Cavallo del Catria”, originaria dell’omonimo gruppo montuoso del Catria (zona dorsale centro-appenninica e zone collinari limitrofe). Il cavallo del Catria, discende dai cavalli originariamente utilizzati per il lavoro, tiro leggero o sella ed è inserito nel registro anagrafico delle popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali, istituito con DM 27 luglio 1990.

E’ un cavallo dal temperamento mediamente nevrile, sobrio, robusto, rustico, idoneo allo sfruttamento di pascoli in aree marginali. Nella maggioranza della aziende l’allevamento viene fatto per la produzione del puledro da carne con l’impiego di fattrici. Il tipo di fattrice che prevale è di media taglia, mesobrachimorfo, con scheletro leggero, arti asciutti, forti con zoccoli compatti, groppa ampia mediamente spiovente, mantello in prevalenza baio, temperamento abbastanza nevrile, rustica, buona lattifera e di elevata fertilità. La carne di cavallo del Catria può essere preparata per tagli di carne fresca e per preparazione di insaccati e prodotti conservati.

Tradizionalità

Registro anagrafico per la selezione del Cavallo del Catria, istituito nel 1980; Disciplinare del Registro Anagrafico delle popolazioni equini riconducibili a gruppi etnici locali, approvato con DM del 27 luglio 1990; A Cantiano la riscoperta del cavallo, articolo della rivista della Regione Marche Agricoltura n. 12 del dicembre 1981, Bruno Giuliani; Selezione del Cavallo del Catria – una risorsa per la nostra montagna, articolo della rivista della Regione Marche Agricoltura n. 11-12/1988, Giuseppe Blasi; Giovanni Scatena, raccolta di Studi sui beni culturali ed ambientali delle Marche, “Oddantonio da Montefeltro 1° Duca di Urbino”, Ernesto Paleani, 1989, riportante fatti del 1437; Cantiano: frammenti di storia, raccolti ed annotati da Guglielmo Guglielmi (20 settembre 1583); Giovanni e Roberta Scatena, “Antica cucina di Cantiano”, Studi e ricerche sulla terra del Duca, Ed. 1999.

Territorio di produzione: Comunità Montana del Catria e Cesano e della Comunità Montana del Catria e Nerone.

Rocciata erbata PAT Marche

Torta salata costituita da sfoglia farcita con la pianta Silena vulgaris, localmente detta “sfrizzoli”. Tradizionalmente era una merenda tipica del giorno dell’Ascensione.

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Cavolfiore Tardivo di Fano PAT Marche

Pianta rustica e resistente al freddo, di maturazione tardiva, presenta infiorescenze di grana grossa, forma tendenzialmente semisferica appiattita, di colore bianco o bianco avorio, di struttura compatta, privo di pelosità. Le infiorescenze presentano pezzatura medie (diametro 14-18 cm) o medio piccole (da 12 a 14 cm).

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Visciole essiccate PAT Marche

Materia prima: visciole. Dopo la raccolta le visciole vengono poste su grandi setacci al sole. L’essiccazione porta ad assumere alle visciole un aspetto raggrinzito per la perdita di gran parte dell’acqua di cui sono composte. Si conservano in sacchetti di tela o in un barattolo di metallo. Il prodotto matura in 10 – 15…

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