Piselli

Diverse migliaia di cultivar diverse sono conosciute nel mondo. Il Catalogo europeo delle specie e delle varietà autorizzate alla coltivazione (aggiornato a settembre 2008) comprende 1390 varietà, di cui 514 per i piselli da foraggio e 776 per i piselli orticoli. Sono state ottenute trentadue varietà di piselli per mutagenesi indotta, tecnica che ha permesso in particolare di creare le coltivazioni del tipo a fila, con foglioline trasformate in viticci.

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Carciofi

Penso che più persone coltiverebbero carciofi se avessero la possibilità di assaggiare questo ortaggio nella sua forma più fresca. Il carciofo fresco spesso finisce per essere una delizia rara perché o è difficile da trovare nei negozi di alimentari o non è sempre nelle migliori condizioni. Anche se puoi trovarlo di stagione e in buona forma, di solito è costoso. Ma sembra che non ne abbia mai abbastanza di quel centro cremoso che sa di un ibrido di asparagi-broccoli e nocciola.

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Fave

Le fave sono verdure fresche, coltivate all’inizio della primavera o in autunno. Le fave sono state coltivate per migliaia di anni e si dice che siano state trovate nelle tombe egizie. Sebbene siano comunemente chiamate fave, le fave possono avere nomi diversi in paesi diversi. La fava conosciuta come Windsor o straight bean (sottospecie faba var. Major) è quella che la maggior parte degli occidentali conosce e coltiva.

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Scalogno

Molto interessante la coltivazione dello scalogno (Allium ascalonicum L.) in quanto è un ortaggio rustico che si pianta in giardino a fine inverno. È molto facile da coltivare e molte tecniche sono simili alla coltivazione dell’aglio. La coltivazione avviene a partire dal bulbo e quindi la conservazione del prodotto, se ben realizzato, permette di avere questo ortaggio per lungo tempo.

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Cipolla

La cipolla ha dietro di sé una storia millenaria: praticamente tutti i popoli dell’antichità ne facevano uso, spesso in quantitativi notevoli. I Greci la conoscevano sicuramente già in epoca omerica, i Romani ne facevano largo impiego, Caldei ed Egizi la coltivavano in modo diffuso. Per questi ultimi essa rappresentava un cibo sacro e costituiva la base per gran parte delle pietanze. Anche gli Israeliti, durante il periodo di schiavitù in Egitto, impararono ad apprezzare questo alimento, tanto è vero che nella Bibbia troviamo un passo che descrive l’esodo del popolo di Israele, nel quale gli Ebrei, costretti a cibarsi di manna, rimpiangono, insieme ad altri cibi, anche le dolci cipolle dell’Egitto

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