Mortadella di amatrice PAT Lazio

L’appellativo di mortadella deriva da “mortaio” che evoca l’immagine di carne sminuzzata e pestata. La produzione delle Mortadelline di Amatrice, chiamate localmente “marotta”, è legata da più di tre secoli al territorio, come si evince dalle testimonianze orali raccolte. La peculiarità di questo insaccato è di potersi conservare più a lungo di altri e di poter essere consumato fino alla produzione dell’anno successivo.

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Lonzino o lonza di suino di razza casertana PAT Lazio

Insaccati ricavato dalla lavorazione dei muscoli pregiati e magri paravertebrali del tratto dorsale inferiore e lombare del suino di razza Casertana, stagionati per un periodo di circa un mese e mezzo. Presentano la caratteristica forma allungata, rotonda, compatta e con una superficie di taglio piuttosto magra e con poca presenza di grasso intramuscolare. Il colore è rosso cupo screziato bianco, sapore sapido.

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Lombetto o lonza PAT Lazio

Nell’Italia centrale si usa indiferentemente il termine “lombetto” o “lonza” per indicare l’insaccato ricavato utilizzando i muscoli paravertebrali del tratto dorsale inferiore e lombare del maiale. La Lonza si diferenzia dal capocollo, (fatto con i muscoli paravertebrali del collo e del primo tratto delle vertebre dorsali), perché si presenta più piccola di circonferenza e con la superficie di taglio totalmente magra, con totale assenza di parti grasse caratteristiche, invece, del capocollo. Diferenziato nel condimento tra le diverse zone da un’ampia presenza di spezie a Frosinone e Viterbo, al solo pepe nero nei Monti della Laga

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Lardo del campo di olevano romano PAT Lazio

Il Lardo del campo prende il nome dalla consuetudine, ormai difusa da oltre cinquant’anni, di aromatizzare la superficie con essenze prelevate direttamente “dal campo”. Tali essenze conservano qualità antiossidanti che consentono di conservare a lungo il prodotto. La produzione tradizionale di questo gustoso insaccato trae origine dall’abitudine degli abitanti di Olevano Romano di allevare in casa il maiale e consumarne ogni parte.

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Lardo stagionato al maiale nero PAT Lazio

I suini “neri dei Monti Lepini”, alimentati al pascolo e con successivo finissaggio a base di cereali, vengono macellati a 130-150 kg di peso vivo; dalle carcasse, entro 24 ore dalla macellazione, si ricava il lardo di pancetta e di lombo. La salatura, associata alla marinatura al vino Cesanese, avviene per 7 giorni in cella frigo a 5°C con successivo condimento a base di pepe e peperoncino. La stagionatura va da 90 a 120 giorni a 14°C in cella frigo o in locale storico.

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Lardo di San Nicola PAT Lazio

Il Lardo di San Nicola nasce da un’antica ricetta tramandata oralmente di padre in figlio. Non si conosce il periodo preciso al quale attribuire le origini di tale produzione. Nei racconti degli anziani del posto resta vivo il ricordo dei festeggiamenti in occasione dell’uccisione del maiale. C’è chi fa risalire la preparazione al primo Novecento; chi invece aferma che il tutto è nato con l’avvento della seconda guerra mondiale. Una cosa però è certa: oggi si riesce a andare indietro di quattro generazioni che hanno sempre prodotto e consumato questo alimento di tutto rispetto, dal sapore pulito e genuino, arricchito dalla presenza delle essenze erbacee locali.

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Lardo di Leonessa PAT Lazio

O Lardo di forma parallelepipeda, stagionato per 90 giorni, sottoposto a salatura a secco ed aromatizzato. La tradizionalità del Lardo di Leonessa è legata al tipo di materia prima utilizzata, che deriva da suini pesanti alimentati a secco e soprattutto alla tecnica della speziatura efettuata anche con essenze spontanee locali.

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Guanciale di suino di razza casertana PAT Lazio

Il guanciale si ricava dal guancia del maiale di razza Casertana macellato al peso vivo di 130-150 kg. Si tratta di un salume di circa 3 Kg di peso posto a stagionato 4 mesi circa, che presenta la caratteristica forma anatomica della guancia, ovvero forma triangolare. Il colore è rosso, con la parte di tessuto adiposo predominante e caratterizzato da una consistenza dura e compatta, di colore bianco. Il sapore va da sapido a delicato con gusto speziato di pepe e aglio.

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Guanciale dei monti Lepini al maiale nero PAT Lazio

Prodotto tradizionalmente nei mesi invernali, il Guanciale dei Monti Lepini al maiale nero si ottiene dalle guance di maiali della razza locale “maiale nero dei Monti Lepini” condite e aromatizzate con pepe, peperoncino, finocchio, timo e rosmarino. Presenta la classica forma triangolare e pezzatura da 0,5 a 1kg. La stagionatura va da 20 a 120 giorni.

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