Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Lazio
Lardo stagionato per 60 giorni, sottoposto a salatura a secco, aromatizzato con rosmarino, pepe e ginepro. La materia prima deriva dal lardo di schiena del suino. La forma è a mattonella ed il colore è bianco leggermente rosato, tessitura compatta e morbida, erborinato all’esterno. Il Lardo di San Nicola si scioglie in bocca, lasciando al palato un sapore gradevolmente dolce.
METODO DI PRODUZIONE
Per la preparazione del Lardo di San Nicola la materia prima deriva da carcasse di suino, giunte già eviscerate e dal peso morto di circa 140 kg. Le mezzene, giunte presso lo stabilimento, vengono immagazzinate in cella frigo per 72 ore a temperatura di circa 4°C. Segue il sezionamento e la rifilatura del lardo di schiena, salato a secco con il sale marino grosso per 10 giorni e condito con aglio, vino bianco, zucchero, menta, finocchio selvatico, coriandolo, pepe bianco macinato, pepe nero macinato, bacche di ginepro, rosmarino, il tutto all’interno di cassoni di acciaio. Non sono previsti additivi alimentari. La stagionatura prevede una durata di 60 giorni.
CENNI STORICI
Il Lardo di San Nicola nasce da un’antica ricetta tramandata oralmente di padre in figlio. Non si conosce il periodo preciso al quale attribuire le origini di tale produzione. Nei racconti degli anziani del posto resta vivo il ricordo dei festeggiamenti in occasione dell’uccisione del maiale. C’è chi fa risalire la preparazione al primo Novecento; chi invece aferma che il tutto è nato con l’avvento della seconda guerra mondiale. Una cosa però è certa: oggi si riesce a andare indietro di quattro generazioni che hanno sempre prodotto e consumato questo alimento di tutto rispetto, dal sapore pulito e genuino, arricchito dalla presenza delle essenze erbacee locali.
AREA DI PRODUZIONE
Provincia di Latina Cori
Uva da tavola Pizzutello di Tivoli PAT Lazio
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Pizza di Pasqua della Tuscia (dolce e al formaggio) PAT Lazio
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Cacio di Genazzano PAT Lazio
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