Infusi & Tisane
Rimedi naturali contro i problemi di Nervosismo

Infuso di tiglio o biancospino: 3 pizzichi di fiori di tiglio oppure 2 pizzichi di fiori di biancospino per una tazza di acqua bollente; lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate, addolcite con un cucchiaino di miele e bevete. A questo infuso potete mescolare, in uguali dosi, fiori d’arancio, di violetta, di meliloto, di melissa, strobili di luppolo e rizoma di valeriana. Dosate un cucchiaio da dessert della miscela per una tazza di acqua bollente e lasciate in infusione per 7 minuti. Bevetene quotidianamente 2-3 tazze. Allevia ansia, mal di testa, mal di stomaco, palpitazioni.

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Rimedi naturali contro i problemi di Nervosismo

Le 10 piante da siepe ideali per il tuo giardino

Il Bosso è una pianta per siepi da giardino sempreverde originaria del Giappone che cresce spontaneamente sulle Alpi e sugli Appennini. Di questa pianta sono molto apprezzate le varietà nana, con forme tondeggianti e molto decorative. Il Bosso ha una crescita molto lenta, si adatta bene a vivere in tutto il nostro paese, ad eccezione dell’alta montagna, perché non sopporta le temperature fredde con molti gradi sotto lo zero e le foglie sono piccole e di un colore verde brillante.

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Biancospino, Crataegus monogyna

Presso siti archeologici risalenti al Neolitico si sono rinvenuti semi dei frutti del Biancospino, questo fa ritenere che fossero consumati come alimento.
Nell’antica Grecia e a Roma il Biancospino era considerato una pianta fortemente simbolica legata alle idee di speranza, matrimonio e fertilità. I romani lo dedicarono a Maia, dea del mese di maggio e della castità.
Le damigelle delle spose greche si adornavano di boccioli di Biancospino e le spose ne portavano un ramoscello in mano. I romani ponevano le foglie nelle culle dei bimbi per allontanare gli spiriti maligni. Diverse usanze sono legate al Biancospino come quella che risale all’epoca precristiana di andare alla festa di calendimaggio e di scegliere una reginetta. In epoca pagana il re e la regina di maggio erano usccisi alla fine della stagione di crescita; di qui è forse sorta l’ambiguità odierna che vede il Biancospino sia come simbolo di speranza, sia come presagio di morte.
Il Cristianesimo trasformò la simbologia associata a questa pianta; presumibilmente la corona di spine di Cristo era di Biancospino, conseguentemente la pianta divenne simbolo di morte e di sorte avversa. L’associazione Biancospino/morte, fu rafforzata dallo sgradevole odore dei fiori di alcune specie europee. Questi alberi vengono impollinati da insetti che si nutrono di carogne e per attirarli i fiori emanano uno sgradevole odore simile a quello della carne putrefatta.
Vuole una leggenda che Giuseppe d’Arimatea (importante membro del Sinedrio che insieme a Nicodemo dette sepoltura a Gesù), recandosi in Gran Bretagna per diffondere la parola di Cristo, sbarcando a Glastonbury piantasse un bastone per terra, immediatamente il bastone divenne una pianta di Biancospino. Accanto alla pianta sorse la prima chiesa cattolica d’Inghilterra la cappella di S. Maria, e poi una grandiosa abbazia medioevale, rasa al suolo nel 1539 dopo lo scisma che vide Enrico VIII divenire capo della Chiesa d’Inghilterra. Dallo sbarco di S. Giuseppe d’Arimatea per secoli Biancospini originati dal suo bastone fiorirono 2 volte l’anno: in primavera e la vigilia di Natale, quando un ramoscello veniva portato in dono ai sovrani di Gran Bretagna.
Pianta che indica il mese di maggio secondo il Calendario Celtico degli alberi.
Durante la rivoluzione francese il Biancospino fu chiamato “albero della libertà” e durante quegli anni in Francia ne vennero piantati più di 60.000.
Fra i cespugli di Biancospino cresce un eccellente fungo commestibile primaverile Calocybe gambosa (Fr.) Donk, chiamato comunemente Prugnolo.

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