

SI-S12 Alla scoperta delle montagne campane
Serino – Contrada – Monteforte (Alvanella) Questa tappa di media lunghezza e ridotto dislivello, di trasferimento dai Monti Picentini alle alture del Partenio, disegna un arco intorno alla città di Avellino. Attraversa paesi e aree antropizzate pur con una serie di deviazioni per campi agricoli e colline e boschi. L’uscita da Serino si svolge in direzione dei monti Pergola e Peluso, lungo una strada che ne percorre le pendici fino a un colle da cui si scende all’abitato di Contrada. Da qui una salita più marcata porta nei pressi del Monte Faliesi e poi in discesa fino a Monteforte Irpino con il suo castello di origini romane, edificato dai Longobardi.

Informazioni tecniche
- Distanza 22,48 km
- Dislivello positivo 851 m
- Difficoltà tecnica Medio
- Dislivello negativo 886 m
- Altitudine massima 851 m
- Altitudine minima 386 m
Fonte @CAI.it

Sentiero Italia CAI Umbria Marche 12 Isola fossara – Chiaserna
Isola Fossara – Chiaserna Con una tappa piuttosto lunga e di abbondante dislivello si entra in territorio marchigiano ai piedi del Monte Catria. Da Isola Fossara una prima salita porta al Piano Sant’Angelo da cui si scende fino al fiume Cesano dove una seconda salita porta a superare Fonte Avellana fino al crinale che si…

Sentiero Italia CAI Basilicata T07 Lago Sirino – Comune di Rivello
Lago Sirino – Comune di Rivello Partendo dal Lago Sirino, si passa per le sorgenti che lo alimentano – dove è possibile approvvigionarsi di acqua da una fonte – guadagnando le poche decine di metri di dislivello che consentono di raggiungere l’ex tracciato ferroviario Calabro Lucano, oggi pista ciclabile e sentiero della “Rete Sentieristica Regionale”…

Sentiero LIGURIA Tratta 03 Porto Venere (La Spezia) – Riomaggiore
Porto Venere – Riomaggiore Tappa di eccezionale interesse da Porto Venere a Riomaggiore il percorso è relativamente impegnativo nella sua parte iniziale, ma ampiamente ripagato da un paesaggio interamente inserito nel Sito Unesco “PORTOVENERE – Cinque Terre e le Isole di Tino, Tinetto e Palmaria”