
Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche
Marmellata a base di fichi dall’aspetto dorato, gradevolmente dolce. Il prodotto è chiamato in questo modo in quanto i fichi utilizzati, appartenenti alla varietà “Dottato”, sono particolarmente pregiati e, al tempo della mezzadria, erano riservati alla moglie del padrone, “la signora”, come comunemente chiamata in campagna. I fichi, dopo essere stati sminuzzati, vengono fatti bollire in pentola fino alla fase in cui il prodotto, parzialmente concentrato, conserva ancora una certa fluidità. Il tutto viene poi chiuso ermeticamente in barattoli di vetro che vengono poi sterilizzati a bagno maria.

Tradizionalità
Indagine svolta da Graziella Picchi su incarico della Provincia di Macerata.
Territorio di produzione
Comune di Macerata.

Ungaracci ungarucci PAT Marche
La farina di granturco viene impastata con acqua calda insieme agli altri ingredienti. Quando la pasta è ben lavorata si fa riposare per qualche ora, poi dalla massa si staccano dei pezzi che vengono lavorati a filoncini lunghi 20-30 cm che vano fatti lievitare per due o tre ore. Si cuociono nel forno preventivamente riscaldato

Crescia fogliata, crescia fojata, lu rocciu PAT Marche
Crescia fogliata o lu rocciu La sfoglia si ottiene mescolando la farina, con zucchero, olio e acqua bollente. Si stende la sfoglia ad asciugare, il ripieno si dispone al centro della sfoglia stessa e si arrotola fino ad ottenere una forma semicircolare.

Salsiccia di Senigallia PAT Marche
I locali storici di produzione e lavorazione della “Salsiccia Matta di Senigallia” erano ubicati presso il Foro Annonario, uno dei monumenti che identifica la città di Senigallia, progettato dall’architetto Pietro Ghinelli. In queste botteghe erano presenti i “Beccai”/Macellai che producevano la “Salsiccia di Senigallia”, tramandando il prodotto per generazioni.