Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sicilia
Si tratta di una focaccia rustica farcita, di forma tondeggiante o anche rettangolare, a seconda del recipiente in cui è lievitata ed è stata infornata, e del peso variabile da 1 a 2-3 Kg. E’ il frutto della combinazione di ingredienti (farina, uova, strutto, guanciale di maiale, salame tradizionale o ferlata e tuma fresca) presenti in ogni “massaria” contadina del territorio comunale, con un ingrediente che ne caratterizza sensibilmente il gusto e l’aroma: il fiore, verde o essiccato, di sambuco (Sambucus Nigra).
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Si mescola farina di grano con strutto, uova intere, il latte, sale ed acqua q.b., aggiungendo infine lievito e fiori di sambuco e il guanciale soffritto. Per amalgamare tutti questi ingredienti l’impasto viene manipolato manualmente fino a quando non si ottiene una pasta molle e plasmabile, che, a strati, si stende in un tegame da forno ponendovi sopra il salame e la tuma affettati, sormontando il tutto con un altro strato di pasta sopra il quale verrà spolverata una manciata di fiori di sambuco. Si lascia lievitare per alcune ore, e si inforna a 250° per circa 30 minuti.
Ingredienti per l’impasto: 1 Kg. di farina, 250 gr. di strutto, 9 uova intere, un soffritto di guanciale di maiale a dadi, lievito di pane, un po’ di latte, acqua e sale q.b., una manciata di fiori di sambuco.
Per la farcitura: 1 Kg. di tuma fresca tagliata a fette sottili, 350 gr. di salame tagliato a fette, fiori di sambuco.
Elementi che comprovino che le metodologie siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni: Si parla di tale prodotto in dei manoscritti del
1869 e 1912, dove il personale di cucina delle suore benedettine di clausura di Troina, codifica e trascrive un metodo che consentiva di ottenere, durante il periodo tardo primaverile, una sorta di pane, o vastedda, arricchito e farcito con i migliori prodotti alimentari della tradizione contadina locale, appunto la “vastedda cu sammucu” o “vastedda nfigghiulata”. In tali manoscritti le quantità degli ingredienti venivano espresse nelle misure di peso ancora in uso a quei tempi, il rotolo, circa 800 grammi, e l’oncia, circa 26 grammi.
In altro manoscritto su feste e tradizioni troinesi dello storico Vincenzo Squillace, risalente al 1952 si fa cenno al prodotto come tipico della cucina troinese. Innumerevoli, inoltre, le testimonianze di anziani che confermano l’uso di preparare il prodotto in ricorrenza di particolari occasioni e in particolare durante le tradizionali feste di fine primavera in onore di S. Silvestro, patrono della città. A partire dal 1987, la locale Associazione Turistica “Pro Loco Troina” organizza una annuale sagra della Vastedda cu Sammucu. Il prodotto si trova nei panifici e nelle tavole calde locali.
Territorio di produzione: Troina
Iris PAT Sicilia
Tipico pezzo di “rosticceria” palermitana di forma rotonda, fatto con pasta dolce fritta e ripieno di crema di ricotta.
Liquore Fuoco dell’Etna PAT Sicilia
L’alta gradazione e il colore rosso sono un connubio purissimo, zucchero, aromi naturali e colorante. L’alta gradazione e il colore rosso fuoco sono un connubio ideale per la similitudine con il fuoco dell’Etna; ideale per riscaldare alle alte quote e a temperature basse.
Parmigiana di melanzane PAT Sicilia
La parmigiana è una preparazione comune in tutta l’isola ed è ormai diffusa in tutte le regioni italiane. Da “Profumi di Sicilia” di Giuseppe Coria