Crocchè di patate PAT Sicilia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sicilia

Cilindri di diametro 3-4 cm, lungo 10 – 15 cm, esternamente ricoperti di panatura dorata e croccante; internamente giallo intenso per la predominanza delle patate, consistenza morbida e compatta.

Descrizione delle metodiche di lavorazione

La base della preparazione è un passato di patate bollite a pasta gialla, non novelle, farinose, in modo da conferire la necessaria compattezza all’impasto dopo la frittura. alla purea di patate si aggiungono uova, prezzemolo, formaggio grattugiato (solitamente pecorino, ma anche caciocavallo o altri a patto che siano di consistenza dura e dal sapore forte), sale e pepe nero in polvere grossa. si impastano tutti gli ingredienti. L’impasto deve essere omogeneo e sodo; quindi si formano con le dita i cilindri delle dimensioni finali, avendo cura di porre al centro del cilindro una striscia unica, lunga 5-6 cm, di fiordilatte o provola, che abbiano consistenza elastica ma siano privi di latticello (per questo vanno tenuti in frigorifero per due-tre giorni ad asciugare). II cilindri andranno passati nell’albume di uovo, quindi in farina (facoltativo) e poi nel pangrattato; lasciati asciugare per una-due ore si friggono in olio abbondante e caldo fino a quando l’aspetto sarà dorato e croccante; quindi si pongono su carta assorbente

Osservazioni sulla tradizionalità

Le crocchè di poatate sono un tipico cibo da strada della tradizione siciliana, normalmente presente in ristoranti e pizzerie, servito da solo o nell’ambito della cosiddetta frittura siciliana; spesso sono citate in innumerevoli testi di cucina ed anche in opere teatrali e canzoni della tradizione classica siciliana. Il prodotto è diffusissimo nella città di Catania e nella provincia, ed è ormai offerto dalla ristorazione regionale un po’ dappertutto.

Territorio di Produzione: Intera regione siciliana

Pignolata di Messina PAT Sicilia

Differisce dalla pignoccata per due sostanziali motivi. Primo perchè i dadetti non vengono fritti, ma messi in teglia unta, passati al forno e ritirati appena prendono una leggera doratura. Secondo perchè verranno immersi, ad uno ad uno, in una glassa di zucchero e limone ( e non caramello) e quindi sistemati a pigna.

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Fichidindia PAT Sicilia

Il ficodindia venne introdotto in Sicilia alla fine del sedicesimo secolo dagli Spagnoli, come riporta lo storico Denis Mack Smith nel suo “History of Sicily” “Medieval Sicily 800” 1713, assieme ad altre importanti piante come il pomodoro dal Perù e il tabacco dal Messico. Quello più comunemente usato era il ficodindia proveniente dall’America Tropicale, una…

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