Ciambella degli sposi di Rocca di Papa PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

La tradizionale Ciambella degli sposi di Rocca di Papa è di media grandezza, spennellata in superficie con la chiara d’uovo e arricchita con i granelli bianchi di zucchero. Gli ingredienti per la sua preparazione sono: olio extravergine di oliva, uova, zucchero, farina, liquore anisetta e cherry stock, limone grattugiato, lievito in polvere, un pizzico di sale, bicarbonato, zucchero a granelli per la guarnizione.

METODO DI PRODUZIONE

Gli ingredienti vengono amalgamati in un recipiente piuttosto capiente (un tempo si utilizzavano i “massatori” di legno) o per mezzo di una impastatrice meccanica e lavorati fino ad ottenere un impasto omogeneo, compatto e liscio. Una volta preparato l’impasto, si suddivide in tante piccole pagnottelle, dalle quali poi si ricavavano le ciambelle. Riposte nelle teglie (i sòli) le ciambelle vengono spennellate con la chiara d’uovo, decorate con zucchero a granelli e poi cotti al forno alla temperatura ottimale di 130°-140° C per 15/20 minuti. È tradizione che, una volta cotte le ciambelle, i parenti degli sposi provvedono a ritirarle al forno per poi farle consegnare con le bomboniere degli sposi. La distribuzione segue una regola condivisa: 6 ciambelle per gli amici e il vicinato; 8 per gli invitati e i cugini; 12 per gli zii e i nonni; 24 “p’a commare de battesimu”. La distribuzione è afdata a ‘n riazzu o ‘na riazza, generalmente nipotini degli sposi, accompagnati da un adulto: sono ben felici quando vengono prescelti, in quanto riceveranno per ogni consegna una piccola mancia in denaro.

CENNI STORICI

A Rocca di Papa, tra i molteplici preparativi che impegnano una coppia di futuri sposi e le loro mamme, oltre agli abiti, i confetti e le bomboniere, non possono mancare ‘e ciammelle. Una delle ciammellare più conosciute di Rocca è Piella, Pia Gentilini, la quale insieme alla figlia Anna Maria, porta avanti una tradizione di famiglia che risale a due secoli fa. Infatti Piella, classe 1929, vanta una lunga esperienza come ciambellaia, iniziata quando aveva solo quindici anni con l’allora futura suocera, Adele Meconi in Gabrielli, madre del fidanzato Ottorino. Adele, a sua volta aveva ereditato questa tradizione dalla madre Maria Paolina Toietti, sorella di Domenico Toietti, artista autore delle tele conservate nel Duomo, il “San Carlo Borromeo che comunica un’appestata a Milano” e l’immagine di “Maria Ss.ma Assunta in Cielo”. Il lavoro delle ciammellare era a conduzione familiare, con l’impegno di madre, figlie, sorelle, nuore, coadiuvate dal parentato femminile degli sposi. Tutte impegnate a impastare gli ingredienti nei “massatori” di legno: zucchero, uova, farina, liquore, scorza di limone, olio extravergine di oliva e lievito per dolci. Una volta preparato l’impasto, si suddivideva in piccole pagnottelle, dalle quali poi si ricavavano le ciambelle. Oggi la lavorazione dell’impasto, si svolge direttamente nel laboratorio del forno prescelto dalle madri degli sposi, le quali provvedono direttamente ad acquistare gli ingredienti per 1000 ciambelle. Il forno va prenotato qualche mese prima ed i giorni più indicati per la preparazione delle ciambelle escludono il venerdì, il sabato (giornate di lavoro più impegnative) e la domenica. Nel giorno stabilito ci si dà appuntamento il mattino presto verso le 7 o le 8 e si lavora ininterrottamente fino alle 12 o alle 14 a seconda della quantità delle ciambelle. Se anche le parenti degli sposi devono dare una mano, la sposa non può e non deve farlo, perché secondo tradizione non porta bene. La tradizione delle ciambelle a Rocca di Papa testimonia un’usanza antica e benaugurale che affonda le radici nel passato, frutto di arcaiche tradizioni. Ottime e croccanti, sia asciutte che bagnate nel vino, fanno sì che chi le assapora àuguri agli sposi un futuro solido.

Territorio di produzione

Provincia di Roma: Rocca di Papa


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