Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 17 San Pellegrino in Alpe – Passo di Lama Lite

San Pellegrino in Alpe – Passo di Lama Lite. Una tappa di lunghezza intermedia e dislivello ridotto che si tiene interamente al di sopra dei 1500 metri di quota parallelamente alle Alpi Apuane su cui si gode di un panorama meraviglioso. Da San Pellegrino in Alpe si sale al Passo Radici e si percorre fedelmente il crinale fino alla Bocca di Massa intorno a 1800 metri di quota sotto la punta del Monte Cella. Da qui ci si sposta decisamente sul versante Emiliano transitando sotto la cima del Monte Prado, l’elevazione più alta della Toscana, e giungendo all’accogliente Rifugio Cesare Battisti che sorge sul Passo di Lama Lite.

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 16 Lago Santo Modenese – San Pellegrino in Alpe

Lago Santo Modenese – San Pellegrino in Alpe Il primo tratto di questa tappa segue il sentiero CAI 529 che costeggia la sponda del lago ombreggiata dalla faggeta. Prima di passare all’altra sponda, il tracciato sale a destra fino al passo della Boccaia (1587m), crocevia di numerosi sentieri. Dalla sella si piega a sinistra sempre sul 529 addentrandosi nella conca glaciale dei “Campi di Annibale” ed il tracciato diventa una strada forestale nei pressi della sorgente delle Fontanacce da cui si raggiunge il crinale Tosco Emiliano Romagnolo al Passo della Porticciola (1714 m.).

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 15 Abetone – Lago Santo Modenese

Abetone – Lago Santo Modenese Tappa breve di medio dislivello che nella prima parte aggira il comprensorio sciistico dell’Abetone passando poi dal Lago Nero nella parte più in quota degli impianti. Da qui si prosegue attraversando il Passo di Annibale dove si narra fosse transitato il generale cartaginese durante la Seconda guerra punica. Si entra quindi in uno splendido anfiteatro sotto il monte Rondinaio per arrivare al Lago Santo Modenese dove sono presenti due rifugi per il pernotto.

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 14 Lago Scaffaiolo – Abetone (Boscolungo)

Lago Scaffaiolo – Abetone (Boscolungo) Questa tappa si percorre lungo lo spartiacque dell’Appennino Settentrionale sul confine tra le province di Pistoia e Modena che separa i versanti adriatico e tirreno, la Toscana dall’Emilia Romagna. Con un cammino di media lunghezza e dislivello ridotto si uniscono due importanti stazioni sciistiche dell’Italia Centrale: il Corno alle Scale con l’Abetone passando per i 1937 metri della vetta del Libro Aperto, gruppo montuoso così denominato per il suo aspetto osservabile dal pistoiese. Dalla vetta più alta si prosegue per un tratto lungo il crinale prima di deviare verso sud scendendo all’Abetone.

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 13 Pracchia – Lago Scaffaiolo

Pracchia – Lago Scaffaiolo Una tappa di lunghezza intermedia e dislivello notevole che conduce alla stazione sciistica del Corno alle Scale, ancora lungo il crinale dell’Appennino Tosco-emiliano. Da Pracchia una salita ripida porta al Poggio del Ronco a 1136 metri di quota dove con dislivello più graduale si continua sempre in salita toccando una serie di cime fino al Rifugio del Montanaro a quota 1567 metri. Presso il Passo del Cancellino si torna sul confine tra Toscana ed Emilia Romagna che si segue fino alle ultime pendici del Corno alle Scale e poi ancora oltre al Passo Tre Termini e al Lago Scaffaiolo sulle cui rive sorge il Rifugio Duca degli Abruzzi per il pernottamento.

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06 Acqua in città – Acqua in eccesso Conseguenze e misure

Non disporre di sufficiente acqua può essere abbastanza sgradevole, ma averne troppa può essere disastroso. Nel 2002, Praga subì devastanti inondazioni, a causa delle quali 17 persone persero la vita e 40000 dovettero essere evacuate, con danni complessivi per un miliardo di euro. A partire da quel disastroso evento, la città ha investito molto nello sviluppo di un sistema di difesa dalle inondazioni più solido, basato principalmente su “infrastrutture grigie”: strutture artificiali a base di calcestruzzo, quali ad esempio barriere fisse e mobili e valvole di sicurezza nella rete di canalizzazione lungo il fiume Moldava.

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05 Acqua in città Turismo di massa in tempi di cambiamenti climatici

Inoltre, si pone la questione di gestire la domanda straordinaria. Molte capitali e città costiere europee rappresentano destinazioni turistiche alla moda. Per chiarire l’entità di questo problema, consideriamo l’esempio dell’area metropolitana di Parigi. Nel 2017, le autorità pubbliche sono state incaricate di fornire acqua pulita e trattare le acque reflue non solo per 12 milioni di abitanti, ma anche per circa 34 milioni di turisti, che sono all’origine, infatti, di circa il 9 % del consumo totale annuo di acqua in Europa.

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04 Acqua in città trattamento delle acque reflue urbane

Quando lascia le nostre abitazioni, l’acqua è contaminata da rifiuti e sostanze chimiche, inclusi i fosfati usati nei prodotti per la pulizia. Le acque reflue vengono prima raccolte in un apposito sistema e quindi trattate in una struttura designata per rimuovere componenti dannosi per l’ambiente e la salute umana.

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03 Acqua in città – Lotta a perdite e sprechi d’acqua

Le moderne reti idriche pubbliche sono costituite da tubature e sistemi di pompaggio infiniti. Col tempo, le tubature si incrinano e l’acqua fuoriesce. Fino al 60 % dell’acqua distribuita può venire “sprecata” attraverso le perdite nella rete di distribuzione. Un foro di 3 millimetri di larghezza in un tubo può portare a una perdita di 340 litri d’acqua al giorno, equivalente all’incirca al consumo di una famiglia. Affrontare il problema delle perdite può permettere notevoli risparmi di acqua.

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02 Acqua in città – Domanda in continuo aumento

Nonostante gli investimenti infrastrutturali e i progressi tecnologici, la gestione idrica di una città, in termini sia di afflusso sia di deflusso, rimane ancora un compito complesso, al quale si sono aggiunte alcune nuove sfide. In molte città, il problema è una pura questione di numeri. Più persone hanno bisogno di più acqua e ne utilizzano di più. Oggi, circa tre quarti della popolazione europea vive in città e in aree urbane. Alcune di queste città hanno milioni di abitanti in un’area relativamente piccola. In passato, le dimensioni di una città dipendevano principalmente dalla disponibilità di risorse idriche nelle vicinanze.

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