Castagnolo al farro PAT Marche

Prodotto Agroalimentare Tradizionale delle Marche

Nella medio-alta Valcesano vengono chiamati CASTAGNOLI. Nella zona di San Lorenzo in Campo i castagnoli vengono preparati con farina di farro, fritti e poi completati con miele o zucchero. Di forma tondeggiante hanno un diametro di circa 4-5 cm e sono di colorazione marrone, tipica del farro.

Descrizione metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura

Il castagnolo al farro è prodotto con farina di farro e viene preparato impastando tutti gli ingredienti necessari per poi lasciarli riposare per circa un ora. Subito dopo si vanno a formare delle palline del peso di circa 25-30 grammi per poi friggerle in olio di arachidi portato alla temperature di gradi 170. Quindi si passa a piacerela pallina fritta nello zucchero semolato o nel miele fuso.

Tradizionalità

Riferimenti bibliografici

De Agri Coltura, Marco Porcio Catone, pag. 79-80. Il castagnolo deriva dai “Globulos” (globuli) e dall’ “Encytum” che venivano impastati dagli antichi romani con formaggio e farina di farro e fritti nello strutto.
Infine venivano spalmati di miele e cosparsi di semi di papavero. Queste ricette venivano utilizzate nei giorni festivi o in occasione di cerimonie come “De Agri Coltura” da Marco Porcio Catone detto il Censore. Questa nostra ricetta è giunta fino ai giorni nostri e dal 1955, a San Lorenzo in Campo si svolge la Sagra del Castagnolo, annualmente nel lunedì di Pasqua.

Territorio di Produzione

Nella zona di San Lorenzo in Campo (PU)

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