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Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
Il carciofo è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee, botanicamente classificato come C. cardunculus susp. scolymus. Il carciofo della Val Tiglione (conosciuto anche come “carciofo del Sori” o “carciofo Astigiano”) presenta capolini senza spine. Questi si presentano ovoidali-allungati con una leggera depressione nella zona apicale; le brattee sono di colore verde cinerino tendenti al violetto, ben serrate sulla gemma centrale. Le piogge autunnali risvegliano le attività delle gemme del rizoma con emissione di nuovi getti; le raccolte iniziano nella fase primaverile e terminano con l’innalzarsi delle temperature quando la pianta va in riposo con il disseccamento dell’intera parte aerea.
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Territorio di produzione
Si coltiva nel territorio dei comuni compresi tra i fiumi Tanaro, Belbo e Tiglione e nei comuni limitrofi.
Metodo di preparazione
Le piante, particolarmente vigorose del carciofo della Val Tiglione possono produrre sino a 10 capolini nel corso dell’anno di calibro decrescente, con diametro compreso tra 9 e 3 cm. Viene raccolto a mano con taglio dei capolini con parte dello stelo. Il prodotto proveniente dal campo viene trasferito al centro aziendale e successivamente si procede al confezionamento o alla mondatura.
Storia
Si hanno notizie certe sulla coltivazione del carciofo della Val Tiglione nell’area tipica di produzione a partire dalla seconda metà del 1700. Questo prodotto conobbe la sua massima diffusione negli anni cinquanta del secolo scorso. Attualmente rimane come prodotto di nicchia molto apprezzato dagli estimatori.
Curiosità
I carciofi della Val Tiglione raccolti tra il finire dell’inverno e l’inizio della primavera sono particolarmente teneri e pertanto si possono consumare crudi in insalata quando gli altri carciofi provenienti dal Sud sono già più duri perché a fine stagione. Successivamente si consumano preferibilmente stufati o trifolati o ripieni di carne o di magro
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Mocetta PAT
La mocetta è la carne, salata e stagionata, ricavata dalla coscia, dalla spalla o da altri tagli del camoscio, del bovino, della pecora o della capra. I tagli fiocco, codino, boccia sono compatti, privi di grasso, di colore rosso intenso o bruno; il profumo è delicato ma è influenzato dalle caratteristiche della specie animale utilizzata….
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Filetto baciato di Ponzone o Salame Filetto Baciato PAT
La razza ovina Sambucana, detta anche Demontina, è una razza tradizionale tipica della Valle Stura di Demonte. La taglia è media, con un peso di circa 90 kg nei maschi e di 70 kg nelle femmine. La testa si presenta allungata, a profilo lievemente montonino, generalmente priva di corna. Il vello è bianco, con lana…
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Polenta dolce biellese o Polenta d’Ivrea PAT
La polenta dolce biellese, che nella zona di Ivrea è chiamata polenta d’Ivrea, è una vera e propria torta rotonda, spessa pochi centimetri e che si serve a fette. Si differenzia dalle polentine dell’astigiano soprattutto per la presenza della farina di mais tra gli ingredienti. La superficie della polenta dolce è ricoperta di confettura a…
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Pancetta con cotenna PAT
Si tratta di una pancetta ripiegata su se stessa con la cotenna che la ricopre che combacia; viene cucita con lo spago, molte volte viene legata.