Ricotta di Carmasciano PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Prodotto lattiero caseario ottenuto da latte di pecore allevate soltanto nel territorio dei Comuni interessati. E’ una ricotta bianca di consistenza soffice e cremosa.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, condizionamento, stagionatura

La ricotta è ottenuta dal siero residuo della lavorazione del pecorino di Carmasciano, che viene opportunamente riscaldato fino a 80 °C, temperatura alla quale le proteine del siero si separano sotto forma di piccoli fiocchi che affiorano in superficie costituendo così la ricotta. Per la produzione della ricotta, una volta raggiunta la temperatura di 60 °C, al siero si aggiunge latte crudo di pecora di Carmasciano al fine di renderla più morbida. La ricotta viene poi estratta manualmente e depositata in fuscelle che anticamente erano di vimini mentre attualmente sono perlopiù di plastica.

Territorio di produzione

Comuni di Rocca S. Felice, Guardia Lombardi, Torella dei Lombardi, Frigento, Villamaina, Morra de Sanctis, S. Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino

‘nfrennula PAT Campania

Si produce nella zona di Sant’Agata de Goti, Durazzano, Dugenta, Limatola, in provincia di Benevento. Si tratta di un Tarallo salato dalla caratteristica forma ad otto, di forma irregolare. Il colore è dorato con richiami bruni ed evidenza della lucentezza tipica dell’olio extravergine di oliva. il diametro è di circa 5 cm.

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Pane di patate PAT Campania

Anticamente veniva preparato in tutte le case e costituiva l’alimento base per tutte le famiglie. In tempi recenti ha conosciuto un periodo di forte calo nei consumi, ma oggi è nuovamente apprezzato anche grazie all’impegno di un produttore locale. Prodotto di antica origine, la sua preparazione ed i suoi ingredienti sono rimasti pressoché identici ed…

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Scanata del Sannio PAT Campania

La metodologia di produzione è ampiamente diffusa in tutte le aree rurali del Sannio; alcuni fanno risalire l’etimologia della parola scanata dal greco ìscanan = raffreddare; in realtà sembrerebbe più logica la derivazione della parola scanata dalla contrazione di scanestrare, quindi “estrarre dal canestro” dato che proprio questa fase viene definita dai panificatori come “scanare”.

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