AGLIANICONE
Vitigni d’ITALIA

Storia

Per lungo tempo gli ampelografi classici hanno classificato i vari tipi di aglianico in un unica grande famiglia. E l’aglianicone, citato per la prima volta dall’acerbi (1825), è stato pertanto a lungo considerato una sottovarietà di Aglianico; anche Frojo e Caruso hanno provveduto ad alimentare la confusione identificandone due tipi differenti in base alla provenienza: uno in provincia di Benevento e un’altro nelle provincie di Avellino, Caserta (Aglianica di Caiazzo) e Salerno (Aglianico Bastardo o Ruopolo).

Nel 1971 è stato iscritto al Registro Nazionale come varietà autonoma, ma i dubbi sono rimasti. Recentemente Calò e Costacurta (2004), riportando le risultanze di analisi genetiche condotte da Crespan (2002), hanno escluso una sua appartenenza alla famiglia degli Aglianici – in contrasto con quanto sostenuto da Manzo e Monaco (2001) -, indicando invece una probabile identità tra Aglianicone e CILIEGIOLO (e una parentela tra questi due e il SANGIOVESE). Molto probabilmente le commissioni hanno svelato due varietà differenti che hanno in comune solo il nome.

Diffusione

Al contrario dell’AGLIANICO, l’Aglianicone è scarsamente diffuso in Campania e rimane autorizzato nella sola provincia di Salerno. La sua coltivazione è più estesa in Basilicata, dove è raccomandato nelle provincie di Potenza e Matera

La pianta

Secondo il parere concorde degli ampelografi, la sua produttività è superiore a quella dell’Aglianico, giacché sia il grappolo (allungato, abbastanza compatto, di forma conica o cilindrica, eventualmente alato) sia gli acini (medio-piccoli, di forma sferica, colore blu-nero, con buccia spessa, consistente e ricca di pruina) sono un po’ più grandi.

Il vino

Per alcuni il vino che si ottiene ha elevata gradazione alcolica e acidità piuttosto bassa, mentre per altri non è di qualità eccelsa (profumo abbastanza intenso, un pò grossolano, sapore acidulo, povero di corpo, talvolta amarognolo). Le sua caratteristiche di bassa gradazione alcolica ed elevata acidità lo rendono più utile nella composizione di uvaggi per vini comuni da tavola.

Vini di Sardegna
MOSCATO DI SARDEGNA DOP

Il Moscato di Sardegna bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 14% vol.) presenta un tipico aspetto giallo dorato e spicca per l’intensità del suo aroma caratteristico, abbinato ad un sapore dolce e vellutato. Anche lo Spumante (11,5% vol.) è giallo paglierino, impreziosito però da una spuma fine ed evanescente; l’odore è aromatico, delicato e caratteristico;…

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Vini del Veneto
RECIOTO DI GAMBELLARA DOP

Il Recioto di Gambellara Classico (14,00% vol.) ha una colorazione che spazia dal giallo paglierino al giallo dorato, con variazioni di intensità ed eventuali sfumature ambrate. Si caratterizza per un profumo intenso, che evoca la frutta matura e può essere impreziosito da sfumature di vaniglia. Il sapore è altrettanto caratteristico, armonico, con leggero retrogusto amarognolo…

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Vini della Campania
GRECO DI TUFO DOP

Il Greco di Tufo bianco è un vino dalla tonalità giallo paglierino, la cui intensità può variare. Manifesta un odore gradevole e intenso, fine e caratteristico. Al palato rilascia una sensazione di freschezza e un sapore armonico e secco. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 11,50% vol. Anche il Greco di Tufo Spumante…

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