Zucchine alla poverella PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Puglia

Zucchine alla poveretta, Cocozze alla poverella, Checozz alla peverèdde, Cocuzze alla puviredda.

Zucchine essiccate al sole, fritte e condite con olio (e aggiunta eventualmente di aglio e/o menta e/o prezzemolo e/o aceto).

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura

Lavare e tagliare le zucchine, lasciarle asciugare al sole adagiate su un canovaccio. Versare un po’ d’olio in una padella e procedere con la frittura (si può anche far soffriggere uno spicchio di aglio) e un pizzico di sale. Si può condire con prezzemolo, menta e/o aceto.

Elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni

Nel libro Le ricette regionali italiane (1967), Anna Gosetti della Salda riporta tra le ricette tradizionali della Puglia: “Cocuzze alla puviredda (zucchine alla poverella)”:

Vi sono diversi modi per preparare le “Cocuzze alla puviredda”

Il primo è il più semplice: occorrono zucchine, olio d’oliva, sale e pepe. Dopo aver tagliato le zucchine a dadi di media grandezza farle friggere nell’olio, salarle e peparle. A cottura scolarle dall’olio.

Il secondo è il seguente: occorrono zucchine, foglie di menta e di prezzemolo, olio d’oliva, aceto e sale. Lavare le zucchine, asciugarle e senza raschiarle tagliarle a dischetti, quindi friggerle in abbondante olio ben caldo, rigirandole spesso. Tritate non troppo finemente alcune foglie di menta fresca e di prezzemolo, e quando le zucchine saranno quasi cotte cospargerle di questo trito e insaporirle con una o più cucchiaiate di buon aceto (a seconda del quantitativo delle zucchine). Salare, mescolare, lasciare il recipiente sul fuoco per qualche minuto, quindi scolare le zucchine dall’olio. Sono ottime servite calde, ma sono ancora più gustose fredde, accompagnate con pane casereccio.

Zucchine alla poveretta con la traduzione in dialetto barese viene descritta da Giovanni Panza nel libro “Le checine de nononne” (Schena editore, 1982) alle pagine 158 e 159.

Nel libro “Puglia dalla terra alla tavola” (AA.VV., 1990, Editore Mario Adda, Bari) è riportata la ricetta del “checozz-alla peverèdde”.

Territorio

Intera regione Puglia

Lardo di Faeto  PAT

Il lardo di Faeto ha un colore bianco, leggermente rosato, consistenza morbida e umida, un sapore fresco tendente al dolce e un profumo aromatico. Il Lardo di Faeto, prodotto tipico del paesino in provincia di Foggia, valorizza il grasso del dorso del maiale nero del sub Appennino Dauno. Deve essere lavorato entro 72 ore dalla macellazione…

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Colore bruno più o meno intenso, sapore caratteristico della melanzana. La melanzana fresca dopo il lavaggio, cernita e calibrazione, viene tagliata a mano  longitudinalmente, salata e lasciata essiccare al sole fino a un contenuto di umidità del 30-35%. In seguito il prodotto viene bagnato in aceto puro di vino per pochi secondi, poi è asciugato…

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