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Come coltivare il topinambur in modo biologico
Il topinambur, chiamato anche rapa tedesca, topinambur o girasole canadese (Helianthus tuberosus L., 1753), è una pianta coltivata come ortaggio, appartenente alla grande famiglia (tassonomia) delle Asteraceae e al genere helianthus, con un infiorescenza fiorita. È un ortaggio che nasce spontaneamente in varie arie e lungo i fiumi, poco conosciuto ma di facile coltivazione e la cui parte edibile è il tubero.
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La parte più preziosa e conosciuta di questa pianta sono proprio i suoi tuberi. Il tubero è commestibile e spesso viene usato in cucina. Questi hanno un vero e proprio tempo di maturazione che va dopo la fioritura, ovvero da agosto a settembre. Proprio la fioritura è un’altra parte molto importante della pianta di topinambur, infatti questa finisce con i mesi invernale, proprio il momento durante il quale la pianta si secca e finisce il suo ciclo vegetativo. Questo inizierà nuovamente con la nascita dei tuberi nei mesi primaverili.
CLIMA e TERRENO
Il topinambur è una pianta poco impegnativa e, se non ben curata, anche erbaccia. Per le sue caratteristiche va quindi coltivato in una zona di facile circoscrizione, con habitat preferibilmente umido.
Questa pianta non ha grandi esigenze, nonostante ciò dobbiamo comunque impegnarci a ricreare un habitat che sia vicino a quello natio e che sia confortevole per la pianta. Avremmo bisogno di un terreno umido, poco compatto e a medio impasto. Quindi un terreno arioso e con almeno un 50% di sabbia che permetterà di garantire una buona umidità, evitando i ristagni idrici.
SEMINA
I topinambur possono essere seminati tra la fine di febbraio e maggio e vengono raccolti come ortaggio invernale. Se si parte dai tuberi vengono interrati alla fine dell’inverno, con le gemme verso l’alto.
Il livello di semina consigliato è di 50 cm tra le piante e la distanza tra i filari a seconda del sistema di lavorazione (manuale o meccanico che si utilizzerà), con una profondità di semina compresa tra 10-15 cm.
Essendo una pianta molto rustica non va incontro a particolari malattie entomologiche o fungine. Invece, ha bisogno di una buona scorta di acqua e diserbo per eliminare le erbacce. L’unico pericolo può essere rappresentato dai topi.
PACCIAMATURA
In una gestione agroecologica dei suoli si predilige la tecnica della pacciamatura con paglia, che elimina la necessità del diserbo e permette di ridurre l’apporto idrico.
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Valeriana o soncino
La valeriana è un’insalata molto coltivata negli orti famigliari perché ha una buona resistenza al freddo ed eventualmente viene bene anche sotto tunnel o serra fredda, si tratta quindi di una coltivazione ottima per i mesi invernali, inoltre si può far crescere facilmente anche in terrazzo sul balcone ed è molto semplice come ortaggio.
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Cavolfiore
I cavolfiori sono uno dei principali ortaggi della famiglia dei cavoli (scientificamente dette piante brassicacee o crucifere). Si tratta di una coltivazione interessante, che non può mancare in un buon orto biologico, anche perché questi cavoli non temono il freddo: il cavolfiore può occupare le parcelle dell’orto anche nei mesi autunnali quando le varietà seminabili…
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Peperone
Il peperone (Capsicum L.) è un genere di piante della famiglia delle Solanacee originarie delle Americhe e coltivate in tutto il mondo. Il genere, oltre ai peperoni più famosi, comprende varie specie di peperoni piccanti, ornamentali e dolci.
CONCIMAZIONE
Per quanto riguarda la concimazione, in realtà quest’ultima non è strettamente necessario. Se proprio volessi assicurarti una pianta forte e vigorosa, potresti somministrargli durante l’inverno del concime organico come il letame di cavallo; quale dovrai porre sulla superficie del terreno per stimolare la crescita di nuovi germogli.
RACCOLTA
La raccolta del topinambur è molto simile a quella della patata; si fa scavando i tuberi da sotto il fusto della pianta a partire da una profondità di 15 cm (ma si sviluppano anche a profondità maggiori, il che spiega il comportamento infestante di questa pianta).
Il periodo di raccolta è in scala dall’inizio dell’autunno; in questo modo si può ottenere una raccolta periodica e quindi è una coltivazione ideale per l’autoconsumo. Come tutte le colture, dopo un certo periodo va effettuata una rotazione avendo cura di eliminare tutti i tuberi della zona in cui era stata precedentemente coltivata.
Questo tubero poco conosciuto ha un sapore amaro, simile a quello del carciofo. Ricorda che questi tuberi cotti hanno un lieve effetto lassativo e buone proprietà digestive.
Conservazione dei tuberi
La conservazione del topinambur è importantissima, in modo da avere un ortaggio sempre fresco. La nostra rapa tedesca, una volta venuta alla luce, diviene delicatissima e teme l’umidità; proprio per questo la si dovrà conservare in un posto fresco e asciutto, magari dentro un po’ di sabbia o di riso. La conservazione deve essere effettuata nel modo più corretto possibile o potresti rischiare di far marcire tutto il tuo sudato raccolto.
Moltiplicazione per tubero
Il topinambur si moltiplica pressoché come le patate, ovvero in due modi: per seme e per tubero. La moltiplicazione per tubero è quella più semplice perché rispetta il ciclo naturale della pianta. In questo caso dovrai prendere un topinambur dal tuo raccolto e impiantarlo nuovamente dove vuoi. Fatto ciò la pianta si moltiplicherà in modo autonomo
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