Villa “La Montesca” Città di Castello (PG)

È proprio a Villa “La Montesca” che nel 1901 nacque la scuola elementare gratuita per i figli dei contadini, luogo in cui dunque non a caso mosse i primi passi l’esperienza educativa di Maria Montessori chiamata ad amministrare la realtà pedagogica da Alice Franchetti Hallgarten, statunitense moglie del senatore Leopoldo Franchetti, donna colta dotata di illuminato spirito filantropico. La Montesca, in origine aristocratica residenza estiva che i baroni Leopoldo e Giulio Franchetti fecero erigere dal nulla nel mezzo delversante digradante del monte Arnato, su progetto dell’architetto fiorentino Giuseppe Boccini, nella seconda metà dell’Ottocento (in contemporanea alla “Villalago” di Piediluco), domina da una posizione straordinariamente panoramica il corso superiore del Tevere e la vicina Città di Castello.

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Todi e i suoi quattro borghi medioevali

Fino dalle fasi più antiche, Todi fu occupata da gruppi di popolazioni italiche di ceppo umbro-sabellico; in età arcaica, la sua posizione a ridosso del Tevere permise lo sviluppo di correnti culturali gravitanti sia verso l’Etruria, a ovest del fiume, sia verso il mondo umbro-italico (nel bacino del Nera), sia verso il Picenoal di là dello spartiacque appenninico. Il nome stesso, derivante dalla forma etrusca “tular”, ossia confine, sottolinea tale caratteristica della città. Dopo alterne vicende, entrò nell’orbita politica romana, ebbe una monetazione autonoma e ottenne la cittadinanza (dopo l’89 a.C.) con l’iscrizione alla tribù Clustumina; divenuta in età augustea Colonia Julia Fida Tuder, subì un’imponente trasformazione urbanistica ed edilizia. La caduta dell’impero comportò un forte ridimensionamento demografico e urbanistico.

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CIARAMICOLA PAT

La Ciaramicola è un dolce nato come inno alla città di Perugia, o meglio, come sua interpretazione. I cinque rioni di Porta Sole, Porta Sant’Angelo, Porta Susanna, Porta Eburnea e Porta San Pietro, sono rappresentati da cinque motagnole che ne coronano una sesta al centro, alla quale sono collegate da piccoli corridoi, che raffigura la Piazza Grande, sulla quale svetta la Fontana Maggiore, simbolo della città. Anche i colori che compaiono sul dolce fanno riferimento ai rioni e allo stemma di Perugia.

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Montefalco
Perugia, UMBRIA

Montefalco, nota come ringhiera dell’Umbria, sorge sul culmine di una collina quasi al centro della vallata. La sua incantevole posizione domina le valli del Clitunno, del Topino e del Tevere; dai suoi balconi panoramici, infatti, si possono ammirare borghi e città celebri dell’Umbria e la vallata che San Francesco descriveva cosi: “ Nulla di più giocondo vidi della mia valle Spoletana”. Le mura di Montefalco, fatte di mattoni e pietrame locale di origine lacustre, proteggono ancora la bellezza di questo borgo, la sua storia e il silenzio che gelosamente custodisce. Ammirando il paesaggio che si scorge dai vari punti panoramici, si entra nella magica atmosfera di una storia fatta delle “voci dei mestieri, delle arti e del faticare consueto d’una gente minuta”, qui si percepisce il respiro profondo del Passato, che si unisce a quello del Presente

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Perugia, UMBRIA

Spoleto
Perugia, UMBRIA

La Città di Spoleto e il suo territorio presentano una stratificazione di testimonianze del millenario evolversi della natura, della società umana e del rapporto tra questa e l’ambiente, in una parola della Cultura. Spoleto, città antichissima, sorge ai piedi del Monteluco, luogo di antichi eremi. Fu un florido municipio romano i cui segni sono ancora evidenti nell’Arco di Druso e Germanico (23 d.C.), nel Teatro Romano (I sec. a.C.) e nella Casa Romana (I sec. d.C.).

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Perugia, UMBRIA