Emilia Romagna
PERA DELL’EMILIA ROMAGNA IGP

La Pera dell’Emilia Romagna è coltivata in terreni la cui densità è fino ad un massimo di 6.000 piante per ettaro. Il disciplinare prevede che vi siano tre diverse modalità di coltivazione: la “Palmetta”, la “Y” e il “Fusetto”. La raccolta si effettua dopo la maturazione e il periodo cambia in base alle varietà. I frutti sono raccolti a mano e la resa unitaria massima è di 550 quintali per ettaro per tutte le cultivar ammesse.

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PERA DELL’EMILIA ROMAGNA IGP

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PESCA E NETTARINA DI ROMAGNA IGP

Le forme di allevamento ammesse, in volume, sono riconducibili al vaso e vasetto ritardato e sue modificazioni; in parete le forme utilizzabili sono la Palmetta e il Fusetto e loro modificazioni. Le pratiche colturali debbono comprendere almeno una potatura invernale e interventi di potatura al verde a seconda delle esigenze delle piante. La produzione unitaria massima è di 350 q.li ad ettaro per tutte le cultivar ammesse.

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PESCA E NETTARINA DI ROMAGNA IGP

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CAPPELLACCI DI ZUCCA FERRARESI IGP

Per realizzare i Cappellacci di zucca ferraresi IGP occorre seguire la ricetta tradizionale che prevede la preparazione della sfoglia e del ripieno, a base di zucca. Al termine della produzione, i Cappellacci di zucca ferraresi IGP sono confezionati nel luogo di produzione per non compromettere le caratteristiche organolettiche.

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CAPPELLACCI DI ZUCCA FERRARESI IGP

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PAMPAPATO DI FERRARA – PAMPEPATO DI FERRARA IGP

Per preparare il Pampapato di Ferrara/Pampepato di Ferrara occorre amalgamare gli ingredienti e averli impastati, si porziona l’impostato, si modella e si cuoce alla temperatura di 180-220°C per un tempo compreso fra i 15 ed i 90 minuti, in base alla pezzatura del prodotto.

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PAMPAPATO DI FERRARA – PAMPEPATO DI FERRARA IGP

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PIADINA-PIADA ROMAGNOLA IGP

Per preparare la Piadina/Piada Romagnola IGP è necessario procedere alLa preparazione dell’impasto che viene poi porzionato. I piani dell’impasto sono poi laminati per essere appiattiti con pressione meccanica, fino ad ottenere un disco senza dislivelli. Infine, il prodotto è cotto ad una temperatura che varia da 200° C a 250° C per un tempo di 4 minuti.

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PIADINA-PIADA ROMAGNOLA IGP

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COPPIA FERRARESE IGP

La panificazione della Coppia Ferrarese si svolge con l’impasto di farina di grano tenero di tipo «0», l’acqua, lo strutto di puro suino, l’olio extravergine di oliva, il lievito naturale denominato «di madre», il lievito naturale denominato «di birra», il sale alimentare, il malto. È vietato utilizzare additivi per panificazione. La pasta dura è inserita nell’impastatrice a forcella per 15 minuti e posta nella macchina per la formazione delle coppie. Infine, il panettiere unisce manualmente i pezzi, arrotolandoli con entrambe le mani. Una volta formata, la Coppia viene posta su assi di legno e coperta da un telo per la lievitazione e successivamente messa a cottura.

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COPPIA FERRARESE IGP

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CILIEGIA DI VIGNOLA IGP

La Ciliegia di Vignola è coltivata in varie forme di allevamento come la “palmetta libera”, “bandiera”, “vaso basso”, “vaso ritardato” e “fusetto”, con densità del terreno fino a 2000 piante per ettaro. La concimazione prevede l’azoto, l’anidride fosforica e l’ossido di potassio. Le piante sono potate tutto l’anno ed è ammessa la copertura dei fruttiferi con teli di plastica per prevenire il cracking, ossia il fenomeno della spaccatura dei frutti indotto dalle piogge. Le varietà precoci sono raccolte dal 1° maggio al 30 giugno, le varietà medie dal 15 maggio al 15 luglio e le tardive dal 25 maggio al 30 luglio.

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CILIEGIA DI VIGNOLA IGP

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AMARENE BRUSCHE DI MODENA IGP

I metodi di coltivazione sono quelli tradizionali della zona e hanno lo scopo di conferire alle amarene le particolari caratteristiche organolettiche per le quali sono famose. Le piante sono poste tra i filari a 4 metri di distanza in modo che siano ben illuminate dai raggi del sole. Le pratiche chimiche di diserbo e di inerbimento sono sempre consentite senza alterare la qualità della pianta. La raccolta avviene nel mese di luglio e viene effettuata a mano o con l’ausilio di attrezzi meccanici. I frutti vengono poi sottoposti al processo di lavorazione, snocciolati e quindi addizionati di saccarosio. Non sono ammessi altri zuccheri.

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AMARENE BRUSCHE DI MODENA IGP

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MARRONE DI CASTEL DEL RIO IGP

I terreni dove si coltiva il Marrone di Castel del Rio si trovano ad un’altitudine che varia dai 200 agli 800 m. Per la concimazione del terreno, il disciplinare vieta la somministrazione di fertilizzanti e ogni tipo di forzatura. Ogni anno la regione, a seconda dell’andamento stagionale e delle condizioni ambientali di coltivazione, fissa annualmente in via indicativa la produzione media unitaria del “Marrone di Castel del Rio” e la data di inizio delle operazioni di raccolta. Infine, per aumentarne la serbevolezza, i Marroni sono sottoposti al procedimento di “curatura” e immessi al consumo.

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MARRONE DI CASTEL DEL RIO IGP

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AGNELLO DEL CENTRO ITALIA IGP

L’Agnello del Centro Italia IGP è un prodotto IGP ottenuto da incroci di razze autoctone. Gli animali sono alimentati con latte materno fino allo svezzamento e da foraggi di pascoli e prati-pascolo ricchi di varietà vegetali. Sono allevati per almeno 8 mesi all’aperto nell’ambito della stessa impresa zootecnica. La macellazione viene eseguita solo su animali di età inferiore ai 12 mesi.

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AGNELLO DEL CENTRO ITALIA IGP