Prodotto Agroalimentare Tradizionale della LIGURIA
Dolce di forma rotonda con aspetto spugnoso: nella parte superiore bucherellato ed irregolare. Sfoglia di colore crema con glassatura superficiale.
Zona di produzione: Sarzana ed entroterra spezzino
Curiosità: Esisteva in epoca romana un dolce citato da Ovidio, molto simile alla nostra spungata, fatto di miele e bucherellato come un favo che veniva donato il primo giorno dell’anno. Il nome stesso, spungata, è di origine latina e significa spugna, probabilmente per il suo aspetto. Dolce semplice, cotto in forno, diventa ottimo grazie al ripieno, una sorta di marmellata, custodita tra le sfoglie, arricchita di pinoli, mandorle, spezie e altri aromi.
Il dolce è composto da due sfoglie di farina, che vengono abbellite con rilievi diversi ottenuti dall’utilizzo di antichi stampi in legno. La sfoglia superiore viene bucherellata per permettere il giusto grado di cottura dell’interno. La forma tonda della torta si ottiene, dopo aver unito i due dischi, premendo con un apposito compasso sui bordi. Per tradizione è il dolce delle feste natalizie tipico di Sarzana e dintorni. C’era un tempo in cui proprietari terrieri lo donavano ai propri coloni in cambio di prodotti della terra.
Baci di Alassio bacio della Riviera PAT
Il bacio di Alassio è citato in tutte le pubblicazioni che riguardano la città di Alassio dai tempi del secondo dopoguerra. La produzione si diffonde nelle più importanti pasticcerie di Alassio alla fine degli anni ’50 ed è documentata nel materiale fotografico dell’archivio dell’associazione Vecchia Alassio e dal materiale pubblicitario delle pasticcerie Balzola, Briano, Cacciamani, La Riviera,…
Rapa della val Pennavaire (di Nasino) PAT
Pianta erbacea biennale, la radice tuberizzata ha forma rotonda e leggermente schiacciata ai poli, appiattita. Il colore della radice è bianco mentre il colletto risulta biancastro. La polpa è tendenzialmente bianca.
Susina fiaschetta di Levanto PAT Liguria
La susina Fiaschetta è piccola, verdognola, a forma di fiasco, lascia in bocca un retrogusto amarognolo – per cui è detta “da u cü amau”, viene coltivata in località Bardellone ed è ottima se mangiata fresca, ma anche per preparare confetture.