
Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania
In provincia di Avellino, nella media-alta Valle del Sele, nei comuni di Calabritto e Senerchia, si coltiva un tipo particolare di peperoni, che prende il nome dalla località specializzata nella loro produzione: Quaglietta.

I cosiddetti peperoni quagliettani si presentano in due differenti tipologie: la prima è quella di un peperone detto “papaiola” o “papazzo” di colore rosso, una varietà i cui esemplari più grandi sono per lo più conservati sotto aceto ed utilizzati per preparare i peperoni imbottiti, tipici della cucina delle aree interne della Campania, fatti con mollica di pane, olio, alici, aglio, e altri ortaggi, mentre i più piccoli sono sfruttati sotto aceto come ingrediente per le insalate di peperoni e per i sott’oli. La seconda varietà è quella del peperoncino lungo, detto anche “spungulicchio”, della grandezza di un dito pollice, arrotondato all’apice, piccantissimo, utilizzato fresco come condimento oppure essiccato per la produzione di polvere da aggiungere agli insaccati.
L’essiccazione avviene all’aria e segue la macinazione, realizzata nel periodo autunnale, con macinini di vario tipo dopo una leggera tostatura in forno; la polvere, immancabile in tutte le case campane, può essere conservata molto a lungo, in contenitori di latta o di vetro.
Territorio di produzione
Media-alta Valle del Sele, comuni di Calabritto e Senerchia in provincia di Avellino

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