Paesaggio Agrario della Piana degli Oliveti Monumentali di Puglia

Registro nazionale dei paesaggi rurali storici del MIPAAF

Regione: PUGLIA

Motivazioni dell’iscrizione

Il paesaggio agrario della Piana degli oliveti monumentali di Puglia costituisce un esempio, per certi versi unico, di permanenza del paesaggio olivicolo in cui non solo alcuni olivi risalgono all’epoca romana, ma è stato conservato l’impianto colturale degli antichi oliveti e l’antica varietà Ogliarola Salentina. Gli olivi sono dei veri e propri monumenti vegetali di straordinaria suggestione estetica e contribuiscono significativamente al miglioramento della biodiversità dei coltivi.

La Piana costituisce la parte sommitale di un grande banco arenaceo – calcarenitico che degrada con lieve pendenza verso il mare, dove confluiscono le acque della Murgia incanalate in solchi via via più profondi chiamati le “Lame”. Le peculiari condizioni climatiche hanno fatto sì che gli olivi non abbiano sofferto di gelate che, come accaduto in altre parti d’Italia, hanno costretto periodicamente gli agricoltori a mettere a dimora nuovi alberi. D’altro canto la natura geologica dei suoli e i sesti d’impianto adottati hanno reso compatibile la coltivazione del!’ olivo con il pascolo e la coltivazione di seminativi, garantendo così l’affermarsi di un’agricoltura ad indirizzo misto che ha favorito la conservazione dell’assetto paesaggistico storico.

Da ultimo va ricordato il ruolo svolto dalla Masseria quale centro organizzativo e motore di un’economia rurale che nell’olivi coltura ha visto per secoli uno dei suoi maggiori punti di forza. Nell’area sono presenti numerose e importanti emergenze storico-culturali che evidenziano l’intimo rapporto che si è instaurato storicamente tra la coltivazione dell’olivo e l’organizzazione sociale del territorio. Ne sono testimonianza, oltre alle 212.000 piante di olivo monumentale censite e georeferenziate dalla Regione Puglia, la fitta rete di masserie, la rete viaria minore e un’estesissima rete di muretti a secco che separano le proprietà coltivate. La relazione tra masseria e olivicoltura è anche attestata dai numerosi frantoi antichi tra i quali assumono particolare importanza e significatività i frantoi ipogei, alcuni dei quali risalenti ali ‘età messapica.

Dal punto di vista paesaggistico si possono individuare tre ambiti olivetati in cui sono presenti gli olivi monumentali definiti “i monti”, “la marina” “e le pezze” che sono presenti in varie combinazioni nelle cinque aree.

L’ambito dei “monti” si trova sotto la scarpata murgiana e gli olivi sono coltivati su terrazze di dimensioni abbastanza ampie, rese possibili dalla ridotta acclività dei pendii.

Il paesaggio definito “la marina” occupa l’area tra la scarpata murgiana e le dune prospicienti la costa, ed è il più esteso. Presenta ancora in larga parte un sesto d’impianto antico riferibile all’epoca romana con una densità di circa 50 piante per ettaro disposte spesso in modo irregolare negli appezzamenti.

Infine “le pezze” sono delle aree costiere in cui la densità dell’impianto si abbassa fino a 10-15 piante per ha generalmente coltivate a seminativo (grano duro).

Integrità

Nell’area oggetto di candidatura sono generalmente assenti insediamenti antropici non funzionali alla coltivazione dei fondi e la rete viaria è ancora in sostanza quella storica di epoca borbonica e romana (via Traiana).

Gli ulivi monurnentali sono tutelati dalla normativa della regione Puglia,(l.r. n. 14 del 2007) che prevede non solo che non possano essere spiantati o abbattuti, ma anche che le potature debbano essere strettamente funzionali alla coltivazioni e, in ogni caso, non possano danneggiare la pianta.

L’unico elemento di parziale trasformazione del paesaggio è dato dalla prassi di infittire il numero di piante presenti nei coltivi, alterando in questo modo il sesto d’impianto rado originario di origine romana. Tale processo comunque si è sostanzialmente arrestato negli ultimi anni, anche a seguito del cambiamento della Politica Agricola Comunitaria in materia di sostegno del reddito degli agricoltori. Nell’aerea posta a ridosso della scarpata murgiana sono presenti alcuni marginali fenomeni di abbandono delle colture terrazzate e di degrado di muretti a secco. Il paesaggio agrario della Piana degli oliveti monumentali di Puglia è comunque in larga parte ancora ben conservato e costituisce perciò un’area di elevatissimo interesse culturale.

Gestione

Al momento attuale gli olivi monumentali sono oggetto di cure colturali volte a garantirne la conservazione e il mantenimento in produzione. Gli olivi vengono potati con regolarità e gli appezzamenti sono oggetto di regolare sarchiatura e rullatura nella parte sottostante la chioma. Diffusa è la pratica della microirrigazione di soccorso.
Si tratta perciò di un paesaggio produttivo ancora vitale sia per quanto riguarda la coltivazione dell’olivo, sia per il diffondersi di attività collegate alla presenza dell’olivicoltura monumentale quale l’agriturismo ed il cicloturismo.

A tale riguardo un ruolo di notevole importanza è svolto dal Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere che ha posto in essere numerose azioni di valorizzazione de Il’ economia rurale legata al paesaggio degli olivi monumentali. Tra queste vanno segnalate le iniziative volte a favorire la diffusione del cicloturismo e l’attribuzione del marchio del parco a tutte quelle attività agricole, ricreative e turistiche in grado di favorire lo sviluppo sostenibile del territorio.

Raccomandazioni

In conseguenza della valutazione del dossier di candidatura e dei risultati del sopralluogo effettuato, si invita l’Ente Gestore a considerare le seguenti raccomandazioni:

  • a) verificare che non siano realizzati ulteriori interventi di infittimento tra gli olivi monumentali;
  • b) favorire, o ve possibile, l’attuazione di interventi volti a restituire agli oliveti storici il sesto d’impianto che avevano in passato, o, quanto meno a ridurre la densità dei nuovi impianti realizzati in passato;
  • c) incentivare il recupero dei muretti a secco nelle aree terrazzate pedecollinari;
  • d) far sì che la tutela degli ulivi antichi’ sia estesa anche alle piante non ancora inserite nell’elenco regionale degli ulivi e degli uliveti monumentali della Regione Puglia.

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