Caratteristiche botaniche:
Nome comune: Olivo
Famiglia: Oleaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arboreo
Foglie: sempreverde, foglie semplici, bifacciali con inserzione opposta
Fiori: ermafroditi, biancastri, riuniti in piccole infiorescenze a pannocchia poste all’ascella delle foglie. Da aprile a giugno
Frutti: drupe ovaliformi di lunghezza tra 1-4 cm
Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D
Impollinazione: anemofila
L’olivo o ulivo (Olea europaea) è un albero da frutto che si presume sia originario dell’Asia Minore e della Siria, poiché in questa regione l’olivo selvatico spontaneo è diffuso sin dall’antichità, formando delle foreste sulla costa meridionale dell’Asia Minore. Qui, appunto, i Greci cominciarono a coltivarlo scoprendone le sue grandi proprietà, cui diedero il nome speciale di ἔλαια che i Latini fecero olea.
Fu utilizzato fin dall’antichità per l’alimentazione. Le olive, i suoi frutti, sono impiegati per l’estrazione dell’olio di oliva e, in misura minore, per l’impiego diretto nell’alimentazione. A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli appena raccolte, l’uso delle olive come frutti nell’alimentazione richiede però trattamenti specifici finalizzati alla deamaricazione (riduzione dei principi amari), realizzata con metodi vari.
Etimologia
Il nome “olivo” deriva dal latino olīvum, da un ablativo olīvī, olīvō di oleum, a sua volta dal greco arcaico ἔλαιϝον élaiwon e dal greco classico ἔλαιον élaion. La forma “ulivo”, come anche “uliva”, è più frequente in Toscana, ma è diffusa anche in altre parti d’Italia, sebbene in contesti poetico-letterari; la forma “olivo”, del tutto prevalente invece nella letteratura scientifica, è tipica del Veneto, di parte della Sardegna, dell’Emilia-Romagna e del Lazio settentrionale; nel Sud prevalgono aulivo, alivo, avulivo.
Descrizione
L’olivo è un albero sempreverde e un albero latifoglie, la cui attività vegetativa è pressoché continua, con attenuazione nel periodo invernale. Ha crescita lenta ed è molto longevo: in condizioni climatiche favorevoli può diventare millenario e arrivare ad altezze di 15-20 metri.
La pianta comincia a fruttificare dopo 3-4 anni dall’impianto, inizia la piena produttività dopo 9-10 anni e la senescenza è raggiunta dopo i 40-50 anni; a differenza della maggiore parte dell’altra frutta, la produzione non diminuisce con alberi vetusti, infatti nel meridione si trovano oliveti secolari. Le radici, per lo più di tipo avventizio, sono espanse e superficiali: in genere non si spingono oltre i 0,7-1 metro di profondità.
Nespolo del Giappone, Eriobotrya japonica
Il nespolo del Giappone è un albero di medie dimensioni, fino ad 8-10 metri di altezza ed altrettanto in larghezza, che normalmente è coltivato a dimensioni più modeste. L’albero è latifoglie e sempreverde, le foglie sono molto grandi (lunghezza fino a 25 cm, larghezza fino 10 cm), di consistenza molto robusta, simile al cartone, con…
Mandorlo, Prunus dulcis (Mill.)
il termine Prunus si trova già citato da Plinio ed è probabilmente la latinizzazione della parola greca proumne che significa susino. Dulcis invece significa soave, piacevole in riferimento al bell’aspetto della pianta. Il Mandorlo è da sempre considerato simbolo della speranza e della rinascita per il fatto che è una delle prime piante a fiorire…
Cryptomeria, Cryptomeria japonica
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Ontano bianco, Alnus Incana
L’ Ontano bianco è una specie originaria dell’area centrale e nordorientale dell’Europa. La pianta è diffusa in gran parte dell’emisfero settentrionale, dagli Stati Uniti all’Europa e all’Asia nord-occidentale. In Italia è presente sulle Alpi e nel Nord dell’Appennino. Fino alla fine del XX secolo era presente anche lungo il tratto di pianura del fiume Panaro,…