Mandorlo, Prunus dulcis (Mill.)

Caratteristiche botaniche:

Nome comune: Mandorlo

Mandorlo

NOME SCIENTIFICOPrunus dulcis (Mill.) D.A. Webb.

FAMIGLIA: Rosaceae

NOMI POPOLARI: Amandua, Mandola, Sacarela, Mennula, Manela.

NOMI STRANIERI:

  • (Eng) Almond
  • (Fra) Amande
  • (Ger) Mandel
  • (Spa) Almendra

DESCRIZIONE E STORIA

DESCRIZIONE BOTANICA

  • Portamento: albero con foglie caduche alto fino a 5-10 metri, molto ramificato.
  • Foglie: dalla forma lanceolata e lungamente acuminate all’apice. La pagina superiore è verde scura e lucida, quella inferiore è invece opaca e più chiara.
  • Fiori: bianchi o rosati, fioriscono all’inizio della Primavera prima della comparsa delle foglie.
  • Frutti: è costituito da una parte esterna verde e pelosa che a maturità si secca e si stacca lasciando fuoriuscire il nocciolo che a sua volta contiene uno o due semi, che sono la parte commestibile ossia le mandorle.

ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: il termine Prunus si trova già citato da Plinio ed è probabilmente la latinizzazione della parola greca proumne che significa susino. Dulcis invece significa soave, piacevole in riferimento al bell’aspetto della pianta. Il Mandorlo è da sempre considerato simbolo della speranza e della rinascita per il fatto che è una delle prime piante a fiorire con l’arrivo della Primavera.

DOVE SI TROVA

HABITAT: originario dall’Asia, oggi è coltivato nei paesi mediterranei fino alla zona submontana.

TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: i semi si ottengono dai frutti raccogliendoli a completa maturazione, in estate.

UTILIZZO

Ecco a cosa serve e come usare il Mandorlo dal punto di vista cosmetico / erboristico.

PARTE UTILIZZATA: olio estratto dai semi.

COME SI USA IN COSMETICA: l’olio di mandorle dolci è un prodotto dalle spiccate proprietà emollienti, idratanti ed elasticizzanti sulla pelle. Nei cosmetici si indica con il nome Prunus amygdalus dulcis oil.

COME SI USA IN CUCINA: le mandorle sono le regine indiscusse della frutta secca. Hanno un elevato potere nutrizionale ed energetico. Il loro uso in cucina è molto vario: si possono consumare tal quali oppure si può ottenere la farina o il latte di mandorla.

PROPRIETA’ E BENEFICI

PRINCIPALI COMPONENTI

  • Grassi (50%)
  • Vitamine
  • Sali minerali, soprattutto magnesio ferro e calcio
  • Fibre

PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI

Le principali proprietà benefiche dell’Olio di Mandorle sono:

  • Lassativa: insieme all’olio di Oliva e all’olio di Lino fa parte dei lassativi oleosi, che favoriscono la progressione delle feci grazie alla loro azione lubrificante sull’intestino.

FORME IN CUI SI UTILIZZA


Ecco alcuni utilizzi, quando usarlo e la posologia. Olio: 1-2 cucchiai al giorno, a seconda delle esigenze e dell’età.

RIMEDIO NATURALE PER:

A cosa serve? Utile come rimedio naturale per:

  • Stitichezza

CONTROINDICAZIONI: le proprietà e gli utilizzi indicati fanno riferimento alla varietà dulcis. Esiste anche la varietà amara, che però è da evitare in quanto contiene acido cianidrico che la rendono velenosa anche se consumata in modeste quantità.

Il mandorlo è un piccolo albero, caducifoglie e latifoglie, alto fino a 5-7 metri. Il mandorlo ha crescita lenta ed è molto longevo, può diventare plurisecolare. Presenta le radici a fittone e fusto dapprima diritto e liscio e di colore grigio, successivamente contorto, screpolato e scuro, le foglie, lunghe fino a 12 cm, sono lanceolate e picciolate; i fiori, bianchi o leggermente rosati e con un diametro fino a 5 cm, hanno 5 sepali, 5 petali, 40 stami (disposti su tre verticilli) e un pistillo con ovario semi-infero. I fiori sbocciano all’inizio della primavera: è tra le fioriture più precoci e dove il clima sia mite, anche tra gennaio e febbraio. Il frutto è una drupa contenente la mandorla, cioè il seme con guscio legnoso ricoperto da un mallo verde. Le mandorle si raccolgono in settembre-agosto a seconda delle cultivar.

L’albero viene coltivato per il suo seme, la mandorla. Di alcune varietà di mandorlo si utilizzano anche il legno e gli endocarpi che, ridotti in cenere, vengono sfruttati nell’industria dei saponi e delle liscivie. Dopo la raccolta, la mandorla viene pulita dal mallo che ricopre il guscio legnoso e fatta asciugare al sole; l’essiccazione consente la conservazione, anche per lunghi periodi, e la commercializzazione.

Alcune delle varietà sono autosterili, quindi per avere la fruttificazione occorre impiantare, o avere presenti, almeno due varietà diverse per l’impollinazione. Precisazione: due piante innestate con la stessa varietà sono lo stesso clone e quindi non sono varietà diverse. Alcune varietà sono parzialmente autofertili e con una sola varietà la produzione sarebbe limitata, quindi si avvantaggiano comunque dell’impollinazione incrociata (entro qualche decina di metri tra altre varietà).

Origine e storia

Il mandorlo selvatico cresce nel Mediterraneo orientale e nel Levante; i mandorli sono stati coltivati inizialmente proprio in questa regione. Venne introdotto in Sicilia dai Fenici dalla Grecia (i romani lo chiamavano “noce greca”), dopodiché si diffuse in Francia, Spagna e quasi tutti i paesi del Mediterraneo. Il frutto del mandorlo selvatico contiene glucoside amigdalina, che si trasforma nel mortale acido cianidrico in seguito a danni al seme. Dopo la coltivazione e l’addomesticamento, le mandorle divennero commestibili: senza dubbio venivano arrostite per eliminarne la tossicità.

Invece le mandorle domestiche non sono tossiche; Jared Diamond ritiene che una mutazione genetica abbia determinato la scomparsa del glucoside amigdalina; questi esemplari mutanti sono stati coltivati da antichi agricoltori. Secondo alcuni studiosi, le mandorle furono uno dei primi alberi da frutto a essere coltivati grazie “all’abilità dei frutticoltori a selezionare i frutti. Così a dispetto del fatto che questa pianta non si presta alla propagazione tramite pollone o tramite talea, esso doveva essere stato addomesticato perfino prima dell’invenzione dell’innesto.” I mandorli domestici appaiono nella prima parte dell’Età del bronzo (3000-2000 a.C.). Un esempio archeologico di mandorlo sono i frutti trovati nella tomba di Tutankamon in Egitto (circa 1325 a.C.), probabilmente importati dal Levante.

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