Nocciola del Piemonte PAT

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE

La «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» designa il frutto in guscio, sgusciato o semilavorato della varietà di nocciolo «Tonda Gentile Trilobata » ed ha sapore finissimo e persistente e polpa croccante. Il merito di aver introdotto e diffuso l’impianto di noccioleti nella zona dell’Alta Langa va all’On. prof. Emanuele Férraris, che ebbe il merito di riuscire a dimostrare la maggior produttività e la miglior resistenza della pianta alle affezioni parassitarie rispetto alla vite. Nel Novecento, si registrò poi una forte espansione colturale proprio in relazione all’aumentata richiesta da parte dell’industria dolciaria e alla scoperta del gianduja (miscela tra cacao e nocciole).

Fondamentali nel determinare le caratteristiche organolettiche del prodotto sono le condizioni ambientali della zona di produzione, in massima parte collinare, di fondo collina, pedemontana e montana con terreni poco fertili e clima fortemente continentale.

Territorio di produzione

La zona di proLa zona di produzione della «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» comprende il territorio di numerosi comuni in provincia di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino, Novara, Biella e Vercelli.

Metodo di preparazione

Le condizioni ambientali di coltura dei noccioleti destinati alla produzione di «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte», le cure colturali ed i sistemi di potatura e di raccolta nonché la conservazione devono essere quelli tradizionali della zona e comunque atti a conferire al prodotto che ne deriva le specifiche caratteristiche di qualità: sesti di impianto e forme di allevamento devono essere quelli riconducibili alla coltivazione a cespuglio e/o «monocaule»; la densità deve essere variabile tra le 200 e le 500 piante ad ettaro (tranne per gli impianti realizzati prima 1996 per cui è consentita una densità massima fino a 650 piante ad ettaro).

La produzione unitaria massima consentita di «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» è fissata in 3.500 kg/ha di coltura specializzata. La raccolta viene effettuata a completa maturazione dei frutti, quando si staccano spontaneamente e cadono al suolo ed è eseguita in più riprese per impedire il deterioramento e garantire la qualità dei frutti. Dopo la raccolta il prodotto viene essiccato al sole o in essiccatori ad aria tiepida e conservato in locali chiusi e areati in strati di modesto spessore.

La commercializzazione della «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» deve avvenire per il prodotto in guscio con sacchi di tessuto idoneo a tutti i livelli di commercializzazione o, eccezionalmente, allo stato sfuso nella sola fase di prima commercializzazione intercorrente tra il produttore agricolo singolo o associato e il primo acquirente detentore del centro di lavorazione e/o confezionamento; per il prodotto sgusciato, semilavorato e finito invece in confezioni idonee ad uso alimentare, anche a seguito della sua inclusione in cicli produttivi che ne valorizzino la qualità.
Il prodotto sgusciato può essere commercializzato solo se preconfezionato o confezionato all’atto della vendita.

Curiosità

La Nocciola Piemonte IGP va conservata in ambienti freschi e ventilati, per evitarne l’irrancidimento.

La Nocciola Piemonte IGP è prodotta tra agosto e settembre, ma viene commercializzata tutto l’anno.
Viene commercializzata quale prodotto in guscio, sgusciato, semilavorato e finito, trasformato in granella, farina, olio di nocciole.

La frazione lipidica è costituita per oltre il 40% da acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico) e presenta il più alto rapporto monoinsaturi/polinsaturi rispetto all’altra frutta secca. Recenti studi sembrano dimostrare gli effetti positivi di un consumo regolare di nocciole sulla salute umana.
E’ infatti confermato che una dieta ricca in acido oleico (lo stesso acido grasso presente nell’olio extra vergine d’oliva) consente di mantenere basso il “Colesterolo cattivo” e di innalzare il “Colesterolo buono”, importante difesa delle patologie vascolari. Inoltre, per l’elevato tenore di vitamina E, la nocciola fornisce un apporto notevole di agenti antiossidanti rallentando l’invecchiamento dei tessuti.

Salame di cavallo PAT

Il Salame di Cavallo si presenta con la forma di un cacciatorino, sebbene un poco più lungo. E’ costituito da una parte magra di carne di cavallo al 100% e da una parte grassa costituita da lardelli di pancetta e grasso di maiale. La consistenza è variabile in relazione alla durata della stagionatura. La fetta…

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Robiola d’Alba PAT

Formaggio a latte intero vaccino crudo o pastorizzato, a pasta molle di rapida stagionatura, la forma è cilindrica a facce piane e scalzo leggermente arrotondato all’incontro con le facce. Peso da 300 a 400 g. Crosta assente, nelle produzioni storiche tendente al paglierino chiaro se stagionata. Pasta bianca, abbastanza compatta, senza occhiatura, struttura gessata umida…

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Frittelle di Carnevale o castagnole PAT

Le “frittelle di Carnevale” sono piccoli dolci a forma di palline spugnose e leggere, fritte in olio e cosparse di zucchero o zucchero a velo, da mangiarsi da sole o accompagnate da una cioccolata calda. Sono diffuse in tutto il Piemonte con diversi nomi a seconda della zona di provenienza. Tra i principali nomi regionali…

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Salame cotto PAT

Si tratta di un insaccato cotto di carne suina e grasso. Ha forma cilindrica e la pezzatura è più o meno grande: può pesare fino a 3-4 kg. La fetta è compatta ed omogenea, di colore rosso tendente al rosa, con il grasso sotto forma di lardelli oppure macinato. L’aroma intenso risente fortemente dei vari…

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