Mormora di Miramare PAT Friuli Venezia Giulia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia

Pesce fresco, selvatico di cattura.

  • Ambiente: Vive su fondali sabbiosi o sabbio-fangosi. Quando raggiunge il Golfo di Trieste, nel periodo ottobre- marzo, staziona soprattutto  in prossimità  del Promontorio di Miramare, ad una profondità compresa tra i 5 ed i 20 metri.
  • Caratteri distintivi: Il muso è appuntito, il corpo è ovale, allungato e compresso. La bocca è provvista di denti appuntiti e molari disposti in più file. I fianchi presentano 14 o 15 striature verticali scure che non si estendono fino al ventre.
  • Colorazione: grigia, più scura dorsalmente e con riflessi argentati.
  • Dimensioni: Può raggiungere una lunghezza di 40 cm. ed un peso superiore al chilogrammo.

Viene pescato vivo, con il sistema reti da posta ad imbrocco. Durante il periodo autunno-invernale, grossi sciami di mormore provenienti dalle acque fresche e profonde del centro – alto Adriatico si avvicinano alla costa. Punto privilegiato di dimora delle mormore è da diversi decenni il  Promontorio di Miramare che  è diventato, soprattutto per la piccola pesca artigianale, luogo tradizionale di pesca.

La pesca avviene alle prime luci dell’alba; dopo aver individuato sul fondo i banchi  di mormore, si calano le reti in senso circuitivo  ed a spirale in modo da recingere il branco. Dopo la cala, passati alcuni minuti, si inizia il recupero delle reti. Man mano che le reti vengono salpate, il pesce imbroccato viene liberato e posto in contenitori riempiti di acqua e ghiaccio. Il pescato viene commercializzato fresco al locale mercato ittico.

Tradizionalità

La pesca delle mormore è una tradizionale pesca esercitata dalle marinerie regionali, specie da quella triestina che, nell’area prospiciente il promontorio di Miramare, ha trovato una particolare allocazione grazie all’abbondanza della risorsa disponibile. Da diversi decenni la pesca della Mormora a Miramare ha coinvolto decine di imbarcazioni dedite alla piccola pesca costiera che, con attrezzi specifici e selettivi, ha rivestito particolare importanza per l’economia invernale di questi sistemi altrimenti  in sofferenza a causa della scarsità di specie ittiche stanziali.

Dal 1990 in poi, una particolare abbondanza di mormore nel periodo invernale ha contraddistinto il Golfo di Trieste al punto tale che altre forme di pesca, come la circuizione con fonti luminose, si sono aggiunte a quelle tradizionali. Si sono registrate catture giornaliere superiori alle 10 tonnellate.

Territorio: La Costiera triestina da Barcola a Sistiana, comprendente i Comuni di Trieste e Duino Aurisina.

Miele millefiori della pianura friulana PAT Friuli Venezia Giulia

Il miele millefiori della pianura friulana deve la sua tipicità al gusto, talora deciso, e al colore (beige chiaro se primaverile e ambra più o meno scuro se tardo estivo). Poiché il miele è poliflorale (deriva dal nettare di numerose piante), lo standard qualitativo non è costante nelle diverse aree ove viene prodotto, in quanto…

Continua a leggere
Putizza PAT Friuli Venezia Giulia

Dolce originario dell’impero Austroungarico, si narra che fosse stato presentato per la prima volta in occasione di una festa data al castello di Miramare a Trieste già nel 1864 dal principe Massimiliano e Carlotta.

Continua a leggere
Cappone friulano PAT Friuli Venezia Giulia

Il galletto castrato o cappone rappresenta una pluri secolare ghiottoneria gastronomica a disposizione dell’uomo anche se, nel passato, quasi mai questa carne pregiatissima costituiva il cibo di chi allevava e produceva il cappone. Si trattava infatti di un alimento prelibato che finiva il suo tragitto merceologico sui deschi e sulle tavole delle classi sociali più…

Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *