Ciaolone PAT Campania

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Campania

Rustico composto da una sfoglia salata, all’interno della quale viene posto un impasto di formaggi morbidi diversi ed uova. La forma è semicircolare, l’odore è aromatico ed il gusto intenso e corposo. Dopo la cottura assume colore giallo paglierino ed arancio all’interno, per la presenza di formaggi ed uova; caratteristica è l’incisione della crosta superiore non fatta manualemnte ma provocata dal gonfiarsi dell’impasto.

La sfoglia è realizzata partendo dall’impasto realizzato con farina tipo 00, acqua, sale e lievito madre. Gli ingredienti vengono impastati e quindi lascaiti riposare almeno 30 minuti. L’impasto viene steso con il matterello e quindi vengono ricavati dischi di 7-10 cm di diametro e 3 mm di spessore. l’impasto è composto da uova e formaggi dolci tritati; si pone un cucchiao di tale impasto al centro del cerchio di pasta, si chiude formando una mezzaluna. Si spennella con tuorlo d’uovo e si cuoce in forno per 20 minuti.

E’ un prodotto soprattutto casalingo ma presente anche nell’offerta di forni tradizionali e di pasticcerie rosticcerie dell’area considerata.

Territorio di produzione

Sannio

Pane di Calitri PAT Campania

Il pane di Calitri, specialità del comune dell’Avellinese da cui prende il nome e di tutto il territorio dell’Alta Irpinia, è molto antico, tanto che la sua produzione è documentata da utensili e altro materiale esposto presso il museo della civiltà contadina di Aquilonia, nonché da foto e documentazione varia conservate presso i comuni dell’area….

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Casatiello dolce PAT Campania

Il casatiello napoletano nasce come torta salata, ma viene preparato anche nella variante, leggermente più moderna, di torta dolce. Gli ingredienti del dolce sono farina, zucchero, sugna e lievito che vengono lavorati insieme ai canditi e a diversi aromi come cannella, vaniglia e acqua di fiori. Il segreto della sua riuscita sta nell’energica lavorazione della…

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Scanata del Sannio PAT Campania

La metodologia di produzione è ampiamente diffusa in tutte le aree rurali del Sannio; alcuni fanno risalire l’etimologia della parola scanata dal greco ìscanan = raffreddare; in realtà sembrerebbe più logica la derivazione della parola scanata dalla contrazione di scanestrare, quindi “estrarre dal canestro” dato che proprio questa fase viene definita dai panificatori come “scanare”.

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