Artiglio del Diavolo

Harpagophytum deriva dalle parole latine “harpago” che significa uncino e “phyton” che significa pianta. La parte aerea della pianta possiede infatti numerose spine uncinate. Procumbens significa invece sdraiarsi e fa riferimento al portamento strisciante della pianta. Il nome volgare Artiglio del diavolo è dovuto al fatto che roditori e altri piccoli animali possono restare impigliati tra le sue spine, provocandosi ferite che li fanno saltare dal dolore, tanto da farli sembrare indiavolati. Le popolazioni africane utilizzano l’artiglio del diavolo nella medicina popolare da secoli come rimedio contro i dolori e come digestivo. L’impiego in Europa risale ai primi anni del Novecento. Sono presenti numerosi studi scientifici che confermano le proprietà antinfiammatorie della pianta.

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Anice Verde

L’anice verde è una delle spezie più antiche largamente utilizzata da Egiziani, Greci e Romani. Il nome anisum deriva dal greco e significa “eccitare” o “avvampare”, in relazione al fatto che tra le varie proprietà che le erano state attribuite in passato c’erano anche quelle di “combattere l’impotenza, di stimolare il coito, di risvegliare Venere”.

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Angelica, Arcangelica

Largamente usata in passato nella medicina popolare. Molto apprezzata per le sue proprietà tanto da esserle attribuito il nome di “Erba degli angeli” e successivamente “Angelica”. Si narra che l’arcangelo Raffaele sia apparso nei sogni si un uomo, il cui paese era afflitto dalla peste, e abbia rivelato le proprietà di questa pianta. L’uomo seguì le indicazioni dell’arcangelo e la popolazione riuscì così a superare la malattia. Da quel momento in poi l’Angelica fu utilizzata per la cura di malattie infettive, per purificare il sangue e per altri svariati disturbi.

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Altea

L’altea è una pianta molto conosciuta ed usata fin dall’antichità, infatti al suo nome è stato dato il significato di “guarigione” proprio per il suo largo uso nella medicina tradizionale. Veniva usata per il suo potere emolliente e lenitivo, spesso usato per frizionare le gengive sensibili dei bambini durante la comparsa dei primi dentini.

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Agnocasto,Vitex agnus castus Kurz

Vitex deriva da Vitilium che significa intreccio, in quanto in passato i rami venivano utilizzati per costruire palizzate, intrecciandoli. Agnus e castus hanno il significato di puro, casto e fanno riferimento al fatto che tradizionalmente alla pianta sono attribuite proprietà anafrodisiache, diminuenti la libido. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia scrive che veniva messo sui letti delle donne ateniesi per garantire la loro fedeltà quando i mariti andavano in guerra. La pianta veniva coltivata negli orti dei monaci per aiutarli a non tradire il loro voto di castità.

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Assenzio

Questa pianta perenne rizomatosa è ben conosciuta, soprattutto a livello europeo. Le sue proprietà toniche e depurative la rendono unica nel suo genere, ma in realtà ciò che maggiormente l’ha fatta conoscere sono le leggende che vi girano attorno. Da sempre utilizzata come pianta aromatica per distillati, l’assenzio è diventato un liquore amato da artisti e scrittori.

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Verbena: uso e coltivazione

La verbena è una pianta conosciuta come ornamentale e ne esistono molte varietà diverse che crescono sino anche a 80 centimetri di altezza e hanno un portamento cespuglioso o arbustivo. Le foglie della verbena sono solitamente di colore scuro, a forma lanceolata, margine dentato e ricoperte da una leggera peluria; i suoi fiori ricordano vagamente le primule anche se sono raggruppati in infiorescenze e le dimensioni sono più minute. La colorazione delle corolle è molto diversa a seconda delle varietà: sfumature dal bianco al rosa, dal rosso al viola e dal porpora al blu. La sua fioritura è quindi molto apprezzata dai progettisti di giardini e dagli amanti del verde perché tinge di vari colori per un periodo molto prolungato che parte da fine della primavera sino al inizio del inverno.

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