Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Dolce particolare e interessante sia nel sapore misto fra il dolce e il salato, sia nell’aspetto tricolore. La Casata Pontecorvese al taglio presenta tre strati ben evidenti e differenziati di colore giallo, bianco e marrone.
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METODO DI PRODUZIONE
La pasta esterna della Casata Pontecorvese si prepara con 500 g di farina, 4 uova, 100 g di zucchero e 30 g di olio extravergine di oliva, amalgamati per ottenere una pasta liscia e omogenea, stesa con il mattarello fino a farne due dischi sottili, uno più grande dell’altro. Il ripieno, composto da 20 uova, 600 g di formaggio di pecora fresco non salato, 600 g di zucchero, 300 g di cioccolato fondente grattugiato, una bustina di cannella, 300 g di cedro candito, 2 limoni grattugiati, viene preparato nel modo seguente. Si versa lo zucchero in un recipiente e il formaggio di pecora; si mescola con una forchetta. Si aggiungono le uova, la cannella, il cioccolato fondente, il cedro e il limone grattugiato. Si amalgama bene il tutto, si prende una teglia, ben imburrata e si sistema la sfoglia più grande. Si versa il ripieno e, con la sfoglia rimanente, si ricopre il composto facendo aderire perfettamente le due sfoglie onde evitare la fuoriuscita dell’impasto. La cottura, che forse è la fase più importante e delicata soprattutto per quanto riguarda la stratificazione del ripieno nei tre colori (cosiddetta “capata”), prevede il preriscaldamento del forno a 200-250°C, abbassato poi a 180°C. Poco dopo, la temperatura deve essere abbassata a 130°C fino al termine della cottura che dura tre ore.
CENNI STORICI
L’occasione per l’ideazione della Casata Pontecorvese pare sia stata la visita a Pontecorvo di un Pontefice. All’interno i colori del dolce, nella ricetta originaria, riproducevano il bianco ed il giallo della bandiera pontificia. Il nome “casata” deriva dall’ingrediente base: “lu case” (il formaggio).
Territorio di produzione
Provincia di Frosinone: Pontecorvo, Supino
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