
Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
L’aglio, nome italiano dell’Allium sativum della famiglia delle Liliaceae, si presenta come un bulbo prolifero con bulbilli (i cosiddetti “spicchi d’aglio”) avvolti dalle tuniche secche del bulbo che li ha formati. La pianta è alta fino a 70 cm ed ha foglie lineari. Il bulbo è composto di 8-10 spicchi di colore bianco, rosa o malva.

Territorio di produzione
La zona di produzione coincide col comune di Molino dei Torti e quelli limitrofi in provincia di Alessandria.
Metodo di preparazione
L’aglio è seminato a mano (come tradizione, di recente a volte si impiega una macchina semina-aglio) posando nei solchi aperti il bulbillo, scelto accuratamente tra i migliori della produzione. I bulbilli vengono immessi nel terreno ad una distanza di circa 10-15 cm uno dall’altro e poi ricoperti di terra con la zappa. Il terreno deve essere di medio impasto, ricco e ben lavorato.
Per la raccolta dobbiamo distinguere due periodi: a giugno per la varietà Borgognone, comunemente chiamato Ravagno e a luglio per la varietà Molino dei Torti. L’aglio, estratto dal terreno con una specie di “lamone” e successivamente raccolto a mano, viene messo a essiccare sul terreno per circa 7 giorni. Infine è trasportato sull’aia dell’azienda agricola dove continua l’essiccazione e la stagionatura.
Storia
Non si ha certezza sull’origine dell’ecotipo in quanto la selezione avviene da tempo. La presenza e la coltivazione dell’aglio a Mulino dei Torti risale a tempi remoti ed è stata documentata da studi storici locali. Il bulbillo utilizzato per la semina è prodotto dalle stesse aziende coltivatrici e deriva da una selezione massale dei bulbi coltivati.
Curiosità
Viene venduto sia verde che secco sia in mazzi che in trecce o sfuso in singoli bulbi. L’aglio di prima raccolta (il ‘Ravagno’) può essere consumato nelle insalate crudo e verde. L’aglio dopo la raccolta dai campi viene accuratamente pulito con un’apposita spazzola che lo rende bianco e privo di impurità; può così essere conservato fino ad ottobre/dicembre in locali asciutti, freschi ed areati.

Antipasto piemontese PAT
L’antipasto piemontese di verdure è una conserva alimentare preparata generalmente in agosto e settembre dalla maggior parte delle famiglie piemontesi. In tale periodo, infatti, negli orti, sono presenti le ultime verdure della stagione calda e le prime verdure dell’autunno. Le verdure impiegate sono: cipolline, fagiolini cornetti o piattoni, carote, sedano, peperoni gialli e rossi, cimette…

Tuma Mola PAT
È prodotto a partire da latte vaccino crudo con acidificazione naturale e coagulazione acida senza caglio, uno dei pochi casi italiani. La crosta è assente nelle produzioni fresche, leggera e tendenzialmente ocra nel formaggio dopo alcuni giorni di stagionatura magari con la presenza di pepe in superficie. La pasta è bianca, compatta, morbida, nelle stagionature…

Salame nobile del Giarolo PAT
Il Salame Nobile del Giarolo è un prodotto di salumeria di puro suino di cui esistono due tipologie, che si differenziano per il tipo di budello utilizzato e per la stagionatura: Salame Nobile del Giarolo e Salame Nobile del Giarolo “tipo cucito”.